martedì 27 dicembre 2011

Recensione: Sherlock Holmes - Gioco di ombre

Santo Stefano classicamente dedicato al cinema. Quest'anno anche per me.

A 10 minuti dall'inizio mi avvicino alla biglietteria tra una folla ragguardevole, timoroso di non trovare posto in sala. Alzo gli occhi allo schermo che indica i posti rimasti: Natale-da-qualche-parte 6 posti, Pieraccioni-che-parlo-in-toscano-per-far-ridere 0 posti, Il-gatto-con-gli-stivali-che-ai-bambini-un-cartone-bisogna-darlo 2 posti, Sherlock Holmes... 280 posti liberi!

Peggio per loro! Si sono persi un film divertente, neanche troppo pieno d'azione, con una trama leggerina ma funzionale a portarci in giro per l'Europa e farci godere una bella fotografia; con molte sequenze "poco cinematografiche" ma spettacolari (soprattutto i percorsi dei congegni esplosivi visti dall'interno); con un inspiegabile e ripetuto ricorso allo slow motion di wachowskiana memoria; con poco spazio concesso alle grazie femminili (che vanno bene per carità, ma non buttate dentro a forza tanto per); con il consueto (per Guy Ritchie) coinvolgimento di comunità zingare.

Decisamente un film, se vi piace il genere, da godere sul grande schermo (frase dovuta ma senza senso: guardatevelo pure sullo smartphone che è bello uguale).

lunedì 26 dicembre 2011

Il nuovo sito è più intuitivo!

Il mantra di tutti i restyling per i siti internet è questo: intuitività!

Ogni nuova uscita è pubblicizzata in questo modo, in nome di una presunta stupidità dell'utente medio e sulla scia della diffusione dei dispositivi mobili che sembrano dover dominare il mondo.

Preferivo la moda precedente, quella dei primi anni 2000, in cui ogni sito era "ricchissimo di informazioni e contenuti multimediali" (a direil vero, di solito, questi ultimi, inguardabili).

Preferisco che il centro di ogni attività umana siano i contenuti. La forma è certamente importante, ma, per favore, che non sia tutto.

lunedì 12 dicembre 2011

Foursquare: l'avanguardia che indietreggia

Sono mesi che utilizzo Foursquare, il social network basato sulla geolocalizzazione.

Mesi di lotta sulla frontiera dell'avanzata sociale, mesi di bestemmie con il satellite che non prende e impedendomi di fare il checkin, mesi di costanza infinita e assoluta dedizione verso quest'App sostanzialmente inutile alla quale ho lasciato un posto d'onore nella springboard del cellulare, mesi di conquiste e riconquiste del titolo di major dei più disp(e)arati luoghi della Lombardia.

Ma ora abbandono la partita. Dopo due pomeriggi passati in buona compagnia alla fiera degli Oh Bej! Oh Bej! di Milano (4 giorni per 400mila visitatori), pressato da una folla inenarrabile, spintonato in una ressa da repressione di piazza sudamericana, schiacciato come in un corteo anti-TAV durante una carica della Polizia... faccio checkin in questa moltitudine michelangiolesca tra le schiere celesti... e che succede?

Complimenti! Hai guadagnato 1 punto! Sei qui con un amico... la mia ragazza!

Dillo che non servi a niente allora...


venerdì 9 dicembre 2011

Comprensione della vecchiaia (del corpo)


Con l'avanzare dell'età - ogni giorno si è più vecchi di un giorno, no? - la decadenza del corpo non è più un mondo che non ci riguarda, ma che comprendiamo sempre meglio.

Non parlo degli acciacchi alla schiena o dell'inevitabile bisogno di sonno notturno o della sempre maggior fatica a trangugiare improbabili alimenti senza conseguenze o altre limitazioni fisiche in senso stretto. Intendo proprio la vecchiaia del "volto".

Ieri in metropolitana ho avuto una piccola illuminazione, e ho "visto" con gli occhi della mente, come le tre ragazzine quindicenni di fronte a me saranno tra 20 anni. Come si evolverà il loro naso, come nasceranno le borse sotto gli occhi, come ingrasseranno o resteranno longilinee. Da come parlavano sono riuscito a intuire quale sarà il loro atteggiamento nella vita, in ufficio, a scuola, in casa con il proprio compagno.

È stata un'esperienza interessante e insieme sgradevole su cui riflettere. A voi è mai capitato di scorgere il futuro?

domenica 30 ottobre 2011

Pronto a vestirti?

Sto pensando di ritornare alla abitudini antiche, quelle di quando si era bambini e ogni mattina ci si preparava, colazione+toeletta+vestiti+cartella,  per andare a scuola.

Ora mi preparo tutte le mattine per andare in ufficio: la colazione non la faccio quasi più e la cartella è sempre già pronta che mi aspetta con i suoi gingilli tecnologici.
Solo la toeletta è rimasta invariata, aggiungendo magari una rasoiata ogni tanto.

Ho il desiderio quindi di tornare a prepararmi la sera prima i vestiti per uscire. L'idea era buona già allora, ma adesso diventa interessante applicarla a tutt'altro contesto.

Potrebbe essere un altro modo per non intasare di elementi negativi il difficile percorso che ci porta, tutte le mattine, dal letto alla scrivania.

venerdì 28 ottobre 2011

Impossibile tutto!

A quanto pare Windows 7 si arrabbia per motivi anche piuttosto futili.

Questo è il messaggio d'errore che ho ottenuto dopo aver tentato di annullare lo spostamento di una mail in una cartella in Outlook 2010. Un semplice CTRL+Z.


mercoledì 26 ottobre 2011

La Lega Nord vince sempre?

La situazione politica è oggi in stallo:

  • l'Europa ci chiede di riformare le pensioni (giusto? sbagliato? whatever)
  • il PDL si mette in moto per proporre una riforma (controvoglia, non gliene è mai importato nulla)
  • la Lega Nord pone il veto su questo riforma perché sgradita al proprio elettorato (vero? falso? whatever)
La Lega rischia di far cadere il Governo perché non vuole mettere la sua firma su questo provvedimento impopolare.
Ma la riforma va fatta.
Se il Governo cade, il successore dell'attuale dovrà metterla in atto.
La Lega Nord potrà quindi vantarsi di non aver voluto questo provvedimento e di averci messo la faccia.

La Lega Nord quindi vince la partita, fregandosene del bene del Paese, ma facendosi bella nelle difficoltà.

Post telegrafico, perché le posizioni sono (ad oggi) nette ed "elencabili".
Vediamo cosa ne viene fuori.

PS: il Consiglio Europeo ci chiede una proposta di riforma e noi andiamo a Bruxelles con una lettera d'intenti. Ridicoli.

lunedì 24 ottobre 2011

Sono solo calze!

Posso solo immaginare quanto sia duro e sfiancante lavorare nel reparto marketing di qualsiasi azienda (per chi ci tiene al proprio lavoro, naturalmente, non chi rimane all'ingrasso in una grande azienda): tutti vogliono saperne di più, tutti pretendono di dire la loro, tutti mettono la loro firma sulle parole che dovrebbero descrivere un prodotto.

Questa l'etichetta del giorno (grassetti non miei):
Questa calza, espressione del più ricercato design italiano, è stata realizzata con un raffinato cotone makò di primissima scelta ritorto e mercerizzato che, unita alla tradizione e alla competenza del Calzificio Rede, consente di raggiungere i più elevati standard qualitativi e ottenere le migliori performances in termini di vestibilità, comfort e durata.
Ragazzi, con calma, sono solo calze!

sabato 15 ottobre 2011

Vendere casa: una mossa importante

Rimango sempre stupito dall'abilità e dalla cura dei dettagli che gli americani mettono in ogni attività legata al business.

In uno delle decine di programmi dedicati alla casa in uno delle decine di canali tematici satellitari si spiegava come vendere al meglio la propria casa.

Uno degli aspetti più interessanti ha riguardato la sistemazione degli ambienti per la visita dei possibili acquirenti.

Una delle regole d'oro: spersonalizzare la casa il più possibile per lasciar immaginare agli interessati la sistemazione dei loro oggetti sui mobili e negli spazi della casa.

Semplice e geniale!

sabato 17 settembre 2011

Berlusconi, dalla storia sarai irriso

La lettera di Silvio Berlusconi al Foglio, pubblicata anche sul sito, è chiaramente un messaggio con doppi e terzi  fini (Fini?). Uno dei temi che stanno più a cuore al nostro PresDelCons e sul quale torna spesso è questo:
Alcuni circoli mediatico-finanziari anglofoni mi hanno giudicato inadatto a governare l’Italia ma gli italiani sono stati di diverso parere, e ho dalla mia, dal tempo in cui entrai in politica, risultati che saranno scritti nei libri di storia. Saranno ancora una volta gli italiani, e poi gli storici, a dare il loro giudizio su un Paese in cui si fanno centomila e poi altre centomila intercettazioni ancora per devastare attraverso i media il lavoro quotidiano di chi ha avuto l’investitura democratica per guidare l’Italia in questi anni difficili.
Mi piacerebbe rassicurarti, caro Silvio, almeno su questo punto.

Potrai avere ragione sul fatto che un numero ristretto di magistrati sta mettendo a nudo le tue debolezze, che consideri private ma che in qualche modo riguardano tutti. E che in esse non c'è alcun fatto criminoso o di rilevanza penale, ma anche qui ci sarebbe da discuterne.

Quello che mi sento di poter affermare con la massima certezza possibile è che la Storia non ti ricorderà in alcun modo positivo.

Tutto il passato d'imprenditore sarà avvolto dalla nebbia delle strade sconosciute che hanno portato fiumi di denaro e di permessi di trasmissione e costruzione a ingigantire il tuo impero.

Tutta la carriera politica sarà annegata nel dubbio e nel disgusto di una condotta guidata in buona parte dagli interessi personali.

Tutta l'ideologia liberale di cui si è ammantata Forza Italia prima e il PDL ora saranno oscurate da una serie di leggi e di provvedimenti volti a chiudere il mercato rispetto alla concorrenza e a difendere gli ordini professionali per rendere impossibile un'imprenditoria davvero liberale.

domenica 11 settembre 2011

Milano: il contorno diventa portata

Girando per le strade del centro di Milano ci si accorge di quanto la Moda si sia infiltrata nelle sue maglie più strette: vecchi cinema riattrezzati a negozio, residenze signorili trasformate in spazi espositivi, luoghi d'aggregazione riconvertiti in "cose" esclusive.

Due pensieri.

Milano ha bisogno di essere "inclusiva", non "esclusiva", specialmente con i suoi abitanti.

La Moda l'ho sempre vista come un contorno, come ciò che è in grado di rendere "bello" qualsiasi evento mondano o momento della giornata (fosse anche la doccia): a Milano troppo spesso la Moda è il piatto principale, con intorno il nulla.

martedì 23 agosto 2011

Lo spazio di comfort di un pedone

Le zebre più famose del mondo
L'attraversamento della strada da parte del pedone è sempre una mezza avventura: indecisione da parte dell'automobilista, veicoli parcheggiati che ostruiscono la visuale, troppo buio, troppa luce, fretta, incuranza, ecc.

Quasi sempre l'attraversamento si decide "all'antica", come in un duello di un film western, con uno scambio di sguardi e di intese fra i due contendenti al passaggio: l'automobilista e il pedone.

Anche qualora l'automobilista sia deciso a lasciar legittimamente passare la persona appiedata, dovrebbe rendersi conto che lo spazio in cui il pedone si sente "al sicuro" rispetto a quei quintali di lamiera rombanti che lo minacciano è ben più ampio delle strisce pedonali disegnate sull'asfalto.

Pur con tutte le buoni intenzioni di questo mondo, fermarsi repentinamente davanti alle zebre non risolve l'instabilità psicologica del pedone. Fermiamoci anche un paio di metri prima.

lunedì 22 agosto 2011

Il touchscreen mi ha migliorato la vita

Uno dei rumori più fastidiosi che si possono udire in viaggio (treno, auto, nave o altro) è quello dei tastini di console e cellulari pigiati freneticamente durante una partita a un videogame qualsiasi dopo aver raggiunto un certo livello medio-alto.

Molti se ne accorgono solo al momento di cambiare il cellulare, quando i tasti sono ormai visibilmente consunti.

Con i device touchscreen invece il rumore molesto sembra andato definitivamente in pensione.

Rimane da inventare il modo con il quale eliminare le imprecazioni del giocatore che sbaglia una mossa. Idee?

venerdì 19 agosto 2011

I costi(pati) della politica

Di fronte a crisi finanziarie, economiche e industriali come quelle che stiamo vivendo ormai da 4 anni, diventa inutile "fare il blogger" con i soliti discorsi che attaccano tutto e tutti.

Ho però capito una cosa: la manovra che ci viene chiesta deve essere strutturale, deve portare in pareggio spese e PIL.

Preoccuparsi solo di fare cassa per qualche decina di miliardi "una tantum" è inutile, visto il nostro debito vicino ai 2.000 miliardi di euro. Si deve trovare il modo, a partire da oggi, di rendere sostenibile il bilancio dello Stato.

Quindi mi chiedo: perché proponete di vendere gli immobili statali? Può essere un incasso veloce, ma non è questo il problema.

Quindi mi chiedo: perché proponete di tassare i capitali scudati? Moralmente ineccepibile, ma anche qui non centriamo l'obiettivo.

Quindi mi chiedo: perché proponete la tassa di solidarietà per 3 anni ai contribuenti forti? Credo sia una mossa azzeccata, ma al solito il problema è un altro.

Possibile che non ci sia nessuno che proponga un paio di provvedimenti che vadano nella giusta direzione? Dobbiamo davvero mettere in primo piano Prodi (ancora in giro il professore?) che dice l'unica cosa sensata, cioè che per tentare il pareggio di bilancio dobbiamo stare attenti alla ricevuta fiscale?

Dai cervelloni stra-pagati, fate le cose semplici che vinciamo facile!

(e ci mancano pure gli eurobond che sono solo carta straccia creata per permetterci di accumulare altri debiti)

Vasco: da Cecco a Petrarca

Chi ha conosciuto Vasco negli ultimi 15 anni senza indagarne le radici, potrebbe essersi fatto un'idea sbagliata su di lui.

La forza dirompente del Vasco dei primi 10 anni di carriera va conosciuta: ironia pungente nei testi, arrangiamenti ingenui e coraggiosi insieme, noncuranza per la forza-canzone, temi insoliti affrontati al limite dell'assurdo.

La seconda parte della carriera è invece rientrata in binari più tradizionali, da pop-rock di maniera, pur conservando qualche spunto spiazzante e mantenendo intatto il suo carisma.

Quasi come se fosse passato dall'essere un novello Cecco Angiolieri, irriverente e coraggioso con le parole, a un più levigato Petrarca, che arrotonda gli spigoli fin quasi a perdere di vista il messaggio per concentrarsi su un perfetto prodotto finale cucinato al dente.

Vasco, torna a registrare i tuoi dischi in Italia, abbandona gli studios e i turnisti di altissimo livello che suonano ormai da troppi anni nelle tue canzoni. Entra in sala, fate un paio di prove e tenetene una, quella che vi piace di più.

Sarà migliore (cit.)

giovedì 18 agosto 2011

In spiaggia solo per abbronzarsi?

La mia carnagione piuttosto chiara mi impone di affrontare le giornate in spiaggia con adeguata protezione chimica composta di creme e unguenti.

E così l'avvicinamento alla desiderata superficie sabbiosa è costellato di piccoli e grandi preparativi, noiosi ma necessari.

Perché mi piace sdraiarmi per farmi cullare dai (malefici) raggi del sole, ci godo a sentire il calore che mi entra nelle ossa. Mi piace l'essere lì, al di là dello scarso risultato che potrò sfoggiare in città al mio rientro.

Ma è per tutti così? Chissà quanti, tra quelli che si affollano intorno a me, sono qui per godersi il viaggio (il sole) o solo per arrivare alla meta (l'abbronzatura)?

mercoledì 17 agosto 2011

Il ritorno dello slip

Io che non seguo molto l'evolversi delle tendenze modaiole - e lo dico senza ironia o disprezzo - mi ritrovo spesso dinanzi al fatto compiuto.

Quest'anno è tornato prepotentemente di moda il costume da bagno in versione slip. Non più boxer lunghi, corti o cortissimi, ma la temuta mutandina.

La spiaggia di Stintino di oggi ne pullulava letteralmente, soprattutto di colore bianco.

Facciamocene una ragione, perché chi come me quest'anno l'ha scampata per ignoranza, dovrà farci i conti nelle stagioni estive a seguire.

La prova costume si fa sempre più dura anche per noi maschietti (e non compensa il fatto che anche i costumi da donna siano sempre più minimali).

lunedì 15 agosto 2011

L'insana follia delle bancarelle estive

L'estate porta con sé un rituale che da almeno una decina d'anni non conosce crisi: le sagre paesane.

Bastano poche e impresentabili bancarelle per vedere sciamare in piazza da tutte le case giovani, anziani, coppie e famiglie.

Il motivo di tale successo è quasi inspiegabile, soprattutto perché se cercate di sentire i discorsi delle persone sono di generale insoddisfazione: non c'è niente di interessante, tutto qui?, non c'è parcheggio, ma hai visto i prezzi?, ecc.

Ieri sera, dopo lo spettacolo di fupchi d'artificio a Valledoria (SS), ho sentito un bambino dire alla sua mamma: "Un'ora qui ad aspettare per vedere queste schifezze?"

Beata innocenza o bocca della verità?

sabato 13 agosto 2011

Giochi da spiaggia (assassini)

Te ne stai lì, sdraiato e immobile come un rettile al sole, incurante di tutto e di tutti.

Mentre intorno a te si scatena l'inferno.

Nell'ordine: racchettoni con ritmico scambio di passaggi scoordinati, esperti di bocce improvvisati con una precisione nel tiro misurabile in metri, scalcinata partita di pallone senza porte e senza regole tutti contro tutti con calcio finale verso l'acqua e tutti di corsa a prenderla, maestri del frisbee con un quoziente di calcolo delle traiettorie e del vento prossime allo zero, jogger improvvisati che alzano nugoli di sabbia finissima trascinando i piedi accaldati e stanchi dopo cento metri di corsa.

Che bella estate, amore mio. (cit. Marco Carena)

giovedì 4 agosto 2011

Harry Potter: ne vale la pena?

La saga di Harry Potter, romanzesca e cinematografica, è uno dei fenomeni di maggior portata nel campo della cultura pop degli ultimi 20 anni, per dimensioni, popolarità, incassi e copie vendute
Ecco perché diventa complicato non saperne nulla (a meno di voler ostentare sicumera) e sia necessario documentarsi sulla vicenda.

La mia domanda è: vale la pena leggere le migliaia di pagine dei 7 romanzi oppure è sufficiente dedicare una 20ina di ore agli 8 film realizzati?

Sono abbastanza deciso a puntare alla seconda ipotesi, perché mi sento fuori tempo massimo per la lettura totalmente disimpegnata. Intendiamoci, da adolescente ho divorato migliaia di pagine di inutile fiction horror (S. King), fantasy (J.R.R. Tolkien) e fantascientifica (I. Asimov), ma ora non me la sento più di impegnare così tanto tempo a leggere "le storie".

mercoledì 3 agosto 2011

Preparativi per la partenza #2: il frigorifero

Dopo aver visto le conseguenze sull'abbigliamento causate dall'avvicinarsi della pausa lavorativa estiva, passiamo ora al comparto alimentare.

Una lunga assenza da casa comporta necessariamente l'eliminazione dei cibi freschi dal frigorifero per non rischiare, al rientro, di incontrare nuove forme di vita sviluppate dalla marcescenza dei prodotti. E fin qui siamo tutti d'accordo.

Il problema è che poi ci si fa prendere la mano, prendendo di petto la situazione e imponendosi di svuotare tutto il frigorifero, tutto il congelatore e - ma solo per i più determinati - anche la dispensa con i prodotti a lunga conservazione. Perché si vuole prendere l'occasione per pulire e scongelare il frigorifero!

Questo, come per il vestiario, ci obbliga a un'alimentazione decisamente sui generis negli ultimi giorni di lavoro: condimenti improvvisati per riso e pasta, fette di carne avvolte in uno strato di ghiaccio che le rende irriconoscibili, prodotti surgelati di ogni gusto acquistati per curiosità (e offerta!) nel corso dell'anno.

martedì 2 agosto 2011

Preparativi per la partenza #1: i vestiti

Per chi vive in città, a Milano in particolare, questa è per moltissimi l'ultima settimana di lavoro prima della partenza per il viaggio estivo. Le valigie iniziano ad essere messe in un angolo e riempite con cura e i vestiti preferiti preservati.

Si iniziano quindi a intravedere mise improvvisate, persone solitamente squisite nell'abbigliamento sfoggiare t-shirt dai colori slavati, manager e capi ufficio presentarsi con pantaloni recuperati dal pozzo di una giovinezza perduta.

È la settimana degli scarti d'armadio.

lunedì 25 luglio 2011

Fastweb: hold on

Stamattina è successo di nuovo (per la terza volta in tre anni): il router Wi-Fi di Fastweb ha la maledetta spia rossa che illumina con una luce sinistra il ripostiglio in cui è posizionato.

3 cose da segnalare nella procedura di riparazione - sempre in giornata, quindi complimenti a Fastweb:

  • il servizio clienti risponde al 192.193 ed è gratuito da tutta la rete fissa - che non funziona perché se muore il router non hai modo di usare il telefono - o da cellulare Fastweb - che non ho anche se me lo propongono almeno una volta al mese. Risultato: meno male che ho un lavoro e un ufficio da cui chiamare!

  • per arrivare a parlare con un operatore bisogna superare indenni una giungla fitta di menu e opzioni: quando parte la musichetta d'attesa mentre si aspetta che si liberi qualcuno il messaggio è "rimanete in linea" e "hold on". Mi chiedo: se sono riuscito ad arrivare fin qui con istruzioni in italiano, perché ora mi traduci la frase più semplice in inglese?

  • il nuovo modem-router ha un software e un hardware aggiornato: il precedente permetteva la connessione di massimo 3 apparecchi, questo ne porta fino a 128. Una via di mezzo no? (Cit.)  

venerdì 22 luglio 2011

Gerarchie ecclesiastiche, poi diventa difficile starvi dietro...

E così oggi si sono celebrati i funerali di Mario Cal, manager suicida del San Raffaele di Milano.
Giustamente.

Quattro anni fa non si sono celebrati i funerali di Pier Giorgio Welby, il malato terminale romano suicida.
Ingiustamente.

Gerarchie ecclesiastiche, non è possibile essere così palesemente ipocriti.
Che a un certo punto diventa difficile giustificare proprio tutto.

martedì 19 luglio 2011

È già ora di gettare la spugna?

Per molti di noi la scoperta di aver accumulato scorte di grasso durante il freddo inverno è arrivata, come al solito, in primavera. Quasi tutti ci siamo guardati allo specchio, non ci siamo piaciuti e abbiamo tentato di metterci in riga (rinunciando a un'inutile manciata di calorie al giorno e facendo tre sessioni di mezz'ora di corsa lenta al parco).

Ed ora che per molti di noi si avvicina il momento delle vacanze e, di conseguenza, della temuta prima uscita in costume tiriamo una riga e vediamo il totale: in due mesi di mediocri rinunce abbiamo lasciato sulla bilancia un paio di chili al massimo. Risultato del tutto inadeguato.

Stamattina, per la prima volta, ho sentito due amici che gettavano (già) la spugna, che tiravano (già) i remi in barca, dicendo: "Mi sa che per quest'anno la prova costume è fallita... altra brioche?"

PS: par condicio per le immagini del post.

domenica 17 luglio 2011

Neppure la nuova collezione

Mi piace poco andare a fare acquisti, specialmente per quel che riguarda l'abbigliamento. Ma capita di "averne bisogno" per completare un completo o una divisa o quello che è.

Fatto sta che ieri mi accingo nell'assolato Corso Buenos Aires di Milano, la vera via dello shopping popolare milanese, per l'acquisto di un paio di scarpe. Tutte le vetrine sono tappezzate con la scritta "Saldi".

Per mia sfortuna ho un numero di scarpe decisamente popolare, quindi sperare di trovare qualcosa a prezzo ribassato è pura illusione. E così è stato in un paio di negozi. Dirigo quindi la mia attenzione verso l'angolino piccolo piccolo con la terribile scritta "Nuova collezione" (che significa semplicemente niente sconti).

Chiedo alla commessa il numero 41 per due modelli di scarpe (e lei subito "Questa merce non è in saldo" e io un po' da sbruffone "Lo so"): lei ravana nel retro e poi mi porta le due scatole, di cui una con scarpe diverse da quelle richieste. Le chiedo gentilmente di darmi queste andando a prenderle dall'esposizione. Ah... avevo capito... credevo... vado subito a cercarle...


Morale della vicenda: non avevano il 41 di quel modello. In pieno periodo di saldi sarò stato uno dei 2/3 clienti in tutta Milano che ha provato ad acquistare merce a prezzo pieno. E non ha trovato il numero nemmeno di quello!

giovedì 30 giugno 2011

Newsletter Apple nello spam

Tra due giorni apre a Milano, al centro commerciale Fiordaliso, il secondo Apple Store della Lombardia (e credo il terzo in Italia).

Apple ha quindi spedito una newsletter in un cui annuncia questo evento. Il filtro automatico delle mie 2 caselle di posta elettronica Gmail ha spostato questo messaggio nello spam. Cerco di capire perché.

Ipotesi #1 complottista: i messaggi provenienti da Apple sono segnalati come spam per ostruzionismo verso un concorrente.
Ipotesi #2 markettara: i messaggi provenienti da Apple sono scritti male così da ingannare i sistemi automatici di riconoscimento delle mail di spam.

Sintesi: il problema è comunque di Apple, che non riesce a comunicare con qualche decina di milioni di suoi clienti.

venerdì 10 giugno 2011

Ma le centrali nucleari francesi sono vicine! E allora?

Uno degli argomenti più usati dai sostenitori dell'adozione dell'energia nucleare in Italia è: ma se in Francia, a pochi chilometri dalla nostra frontiera, c'è un problema a una centrale nucleare ne andiamo di mezzo anche noi comunque!


La storia delle catastrofi nucleari ci insegna che questo non è vero, se non in minima parte. I danni causati dai problemi a un impianto nucleare si riversano sul territorio circostante, solo per pochi chilometri di raggio.

A Fukushima il territorio inabitabile si estende per 30 chilometri di raggio, non per centinaia. Quindi anche un problema a Nizza a noi non ci riguarda (se mettiamo anche le Alpi in mezzo siamo coperti anche da nord). Allo stesso modo non tutta l'Ucraina è inabitabile dopo il disastro di Cernobyl, ma solo la zona immediatamente intorno all'impianto.

Concludendo: l'obiezione delle centrali vicine non regge. Escludendo una prima ondata di vento radioattivo, il danno di un disastro in Francia sarebbe tutto della Francia, come è giusto che sia.

mercoledì 8 giugno 2011

Non è possibile votare NO ai referendum

Le tesi a sostegno del NO ai referendum hanno sempre un retrogusto amaro e patetico. E non mi riferisco a questa tornata referendaria in particolare.

Mi spiego. I referendum sono quesiti a largo consenso popolare, per istituire i quali serve la partecipazione di un numero non indifferente di promotori e firmatari.

È abbastanza logico quindi che la domanda risultante sia talmente condivisa da risultare ovvia: volete abrogare il finanziamento pubblico ai partiti? volete abrogare la non possibilità di divorzio? volete impedire la costruzione di centrali nucleari?

Il partito del NO è quindi solitamente guidato da interessi politici o economici, perché il buon senso comune, l'opinione pubblica che tanto spesso viene tirata in ballo, ha già espresso il proprio parere.

lunedì 6 giugno 2011

Autori, aiutateci!

Cari amici autori di romanzi, lo so benissimo che la lettura è diventata personale e "silenziosa" con l'avvento dei libri a stampa su larga scala.

Questo però mette in difficoltà me e coloro che coltivano, per un motivo o per l'altro, la lettura a voce alta.

I vostri libri sono pieni di dialoghi che risulta difficile leggere con intonazione corretta. Perché? Semplice. La stra-grande maggioranza dei dialoghi ha questa forma:

- Come stai? - esclamò Gianni.
- Non avevo previsto questo... - pensò Gianni dubbioso.
- Non è giusto! - urlò Gianni per la disperazione.

Cosa hanno in comune queste tre frasi? Semplice: il verbo che descrive il tono da dare alle parole di Gianni è messo dopo le parole stesse!

Quindi, io lettore, come posso sapere che Come stai? deve essere esclamato? Come posso immaginare che Gianno è dubbioso o disperato?

Insomma, per facilitarci un po' la vita cerchiamo di rendere chiaro fin da subito qual è l'intonazione corretta per la frase del personaggio, altrimenti rischiamo solo di fare un gran casino.

sabato 4 giugno 2011

Facebook si deve usare male

Una delle critiche più comuni che vengono lanciate a facebook da coloro che non lo apprezzano o non lo usano si può riassumere in questa esclamazione: “Ma che cosa mi interessa di sapere se in quel momento sei in bagno... o cosa stai pensando quando sei al bar... o mi importuni con messaggi stupidi quando il treno è in ritardo!”

Questo pensiero è apparentemente condivisibile, ma purtroppo mi duole ricordarvi che facebook nasce proprio per soddisfare questo bisogno: quando decido di accettare o richiedere un’amicizia mi aspetto di venire a conoscenza di cosa sta facendo quella persona durante la giornata. E di comunicarglielo a mia volta. Solo questo e poco altro.

Il mio articolo continua sul blog di Isabella Pacifico >>>

venerdì 3 giugno 2011

Sincronizzazione: in cloud o in locale?

I colossi che si stanno spartendo il mercato dei sistemi operativi per dispositivi mobili, smartphone e tablet, per il momento sono due: Apple con iOS e Google con Android.

Entrambi i software sono ottimi sotto il profilo multimediale, hanno un oceano di App sia gratuite sia a pagamento per tutti i gusti, hanno hardware di altissimo livello. Eppure sono estremamente differenti sotto un aspetto: la sincronizzazione dei dati.

Il mio articolo continua su Mondigitali >>>

La ricchezza nel pane raffermo


Ho scattato questa foto in un grosso supermercato poggiato sul fondovalle di una ricca zona della bresciana.

Vendono il pane raffermo, speculano su un cibo che sarebbe da buttare via: prendono il pane del giorno prima, lo insacchettano di nuovo e tentano di recuperare qualche centesimo.

Nella civiltà dello spreco a tutti i costi mi sembra un buon modo per sentirsi un po' più virtuosi e taccagni il giusto.

giovedì 2 giugno 2011

Fiori di merluzzo. Fiori?

In questi giorni in televisione passa di frequente una pubblicità per i "Fiori di merluzzo" Findus.

Quello che mi chiedo è: cosa c'entrano i "fiori" con il "merluzzo"?

I Fiori di Merluzzo sono le parti più pregiate dei filetti, quelle più gustose e succulente, ricche di proteine, a basso contenuto di grassi e fonte naturale di fosforo, iodio, selenio e vitamina B12. 


Come scritto nella pagina del prodotto di cui riporto la didascalia (a proposito: tremerei al solo pensiero di vedermi commissionato il sito per dei prodotti surgelati...) probabilmente si vuole indicare il fatto che siano la parte pregiata, cioè il "fior fiore".

Ma un conto è usare la frase fatta "il fior fiore del merluzzo", un altro è traslarne il significato e indicarli proprio come "fiori di merluzzo". Che mi riporta a: cosa c'entrano i "fiori" con il "merluzzo"?

Di solito si utilizza il termine "cuore" per indicare la parte più tenera e pregiata di un frutto o di una verdura, ma capisco che usare come nome "Cuori di merluzzo" non sarebbe stata una buona idea. E su questo credo che siamo tutti d'accordo.

giovedì 26 maggio 2011

L'amore nel 2011

Essere innamorati nel 2011 è complicato; non tanto perché sia difficile trovare la persona giusta (anche se è quello che tentano in tutti i modi di farci credere), ma perché esprimere a gesti e parole questo sentimento è sempre più difficile.

Parto con le banalità. Viviamo in un mondo che ci bersaglia di stimoli visivi, sonori e comportamentali continui e sempre diversi da almeno 30 anni, e questo ci mette all’angolo. Ci troviamo annegati in una normalità quotidiana fatta di gesti già visti, frasi già dette, immagini già fissate, scene già vissute.

Come possiamo allora dimostrare alla nostra amata che il sentimento che proviamo è unico? Che non c’entra con gli stereotipi dei quali si è nutrita finora, sempre idealizzati o drammatizzati all’eccesso; che non vuole imitare niente e nessuno, perché noi ci sentiamo unici.

Non mi rimane, forse, che sperare di riuscire a mettere in fila un gesto dopo l’altro, una parola dopo l’altra, un sorriso dopo l’altro, uno sguardo dopo l’altro, fino a formare un flusso continuo e inestricabile di amore che solo lei possa riconoscere.

Perché questa mia vita, da quando ti ho incontrata, è dedicata solo a te.

mercoledì 25 maggio 2011

Twitter: sintesi o censura?

Il social network Twitter permette ai suoi iscritti l’invio di messaggi con una lunghezza massima di 140 caratteri.

Periodicamente emergono opinioni e correnti di pensiero che elogiano questa caratteristica del servizio, di solito mettendo in evidenza come questa limitazione porti in realtà a focalizzare il pensiero, ad allenarci per renderlo sintetico, ad evitare di perdersi in rivoli di parole inutili.

Io mi colloco su un fronte avverso.

Il mio articolo continua su Mondigitali >>>

martedì 24 maggio 2011

Attualizzare le metafore è rischioso

Un paio di domeriche fa c'erano le Prime Comunioni nella Parrocchia del mio quartiere: grande paramento di genitori e nonni e zii e figli inguainati nelle consuete mise improbabili e con acconciature da vergognarsi guardando le foto poche settimane e mesi e anni dopo.

Una delle letture in programma parlava di cammelli. Il parroco, pensando che i bambini milanesi avessero poca confidenza col gobbuto quadrupede, compie un salto e trasporta "armi e bagagli" nel presente.

Quindi chiede ai bambini disposti intorno all'altare: Avete presente un gregge di pecore?
Un coro di: Nooo!
Per niente scoraggiato, il sacedote continua: Alzi la mano chi non ha mai visto un gregge di pecore!
Risultato: una selva di mani in alto.

A questo punto preso dallo sconforto, il prete ha abbandonato ogni pretesa di comprensione e di contatto con la realtà e si è lanciato in metafore metafisiche e spirituali. Come dargli torto?

domenica 22 maggio 2011

Meno pixel per lavorare meglio?

Nell'ultimo paio d'anni le dimensioni degli schermi dei vari dispositivi elettronici sono in preda di una crisi schizofrenica: tv sempre più grandi, computer prima piccoli (netbook) poi grandi (all in one touch), cellulari con schermi sempre più grandi (più di 4"), tablet da 5", 7", 10".

Volendo parlare di "semplici" computer, notebook o desktop che siano, sono giunto alla personale conclusione che recita: "con meno pixel lavoro meglio".

Ho provato soluzioni dual monitor o risoluzione monstre (Full HD) su schermi da 15", ma ho avuto la percezione che lo spazio in più venisse occupato inutilmente da chat, player, barre, widget... insomma, poco o niente di utile.

Sono giunto quindi alla conclusione che, a meno di bisogni specifici per software video o grafici, per un utilizzo consumer/professional redazionale sono più che sufficienti i classici 1280x800 pixel (o simili): in questo modo riesco a concentrarmi su quello che sto facendo dedicandoci la massima attenzione.

mercoledì 18 maggio 2011

Freddure #01

"Conosci l'uomo invisibile?" "Sì, di vista!"

Perché non compro un Mac

Il mercato sta premiando sempre di più i computer con la mela, iMac o MacBook (Pro) che siano, trainati dall'effetto iPhone/iPad/iPod: il numero dei pezzi venduti è in forte crescita, anche se va considerato che la quota di mercato a livello mondiale rimane un miserrimo 1,7%.

Per un appassionato la curiosità di sperimentare un nuovo sistema operativo alternativo a Windows e Linux, OS X,  è forte, ma questi sono i 2 punti che mi fanno desistere:

  • non ho bisogno di un nuovo computer: non se ne parla di spendere < 1.000 € (e nessuno dice che non li valga tutti fino all'ultimo cent) per un computer di cui non ho la minima necessità e che poi dovrò usare per 3/5 anni al di là della soddisfazione sperimentata;

  • non mi permette di fare più cose: per quanto splendide e decantate siano le qualità di questo OS, non mi permette di fare niente in più dei sistemi che già uso; magari meglio, ma niente di più.

Credo che molte persone siano nella mia stessa situazione e che, al di là delle mode e di chi può permetterselo per sfizio, difficilmente Apple tornerà ai fasti consumer degli anni '80 nel mondo dei personal computer.

martedì 17 maggio 2011

Carta igienica. Di quella morbida.

Ci sono pensieri che uno - "pensa" per l'appunto - dovrebbe tenere per sè. Eppure quando la vita ci sorprende con queste piccole scoperte, perché non comunicarle a tutti?

La carta igienica è uno di quegli articoli che finiscono nel mio carrello della spesa a seconda dell'offerta di turno o dello spazio più o meno disponibile (non sempre ho spazio per la mega-confezione da 36 rotoli, per quanto conveniente).

Da oggi però sono un gran sostenitore della carta igienica Tenderly Talco: non l'ho ancora usata, ma solo a prendere in mano il rotolo per sostituirlo nel porta-rotolo mi ha fatto scoprire un nuovo livello di morbidezza. Consigliata!

lunedì 16 maggio 2011

Vincono sempre tutti!

Quello che sta emergendo dai (sempre meno) provvisori risultati elettorali delle elezioni Comunali di Milano, Bologna, Torino e Napoli è un risultato decisamente inaspettato anche dai suoi stessi protagonisti - che poi può vincere o perdere chiunque comunque al ballottaggio.

Ma la cosa che più mi colpisce e mi irrita in queste occasioni, è l'irrefrenabile tentativo di risultare sempre e comunque vincitori: scorporando qui, rimarcando le differenze là, confrontando le condizioni meteo rispetto alla tornata precedente, puntualizzando una cosa e tenendo come ininfluente un'altra.

È esilarante per esempio sentir dire da Rutelli/Casini/Fini che il (pessimo) risultato del 5/6% ottenuto è ottimo e corrisponde a un 10% alle prossime Amministrative del 2013.

lunedì 9 maggio 2011

Come si diventa VP in Apple

La rivista Fortune ha pubblicato un articolo relativo ad Apple e a tutte le sue leggende con cui tutti i blog e siti del mondo sono andati a nozze.

Interessante questo pezzo di "libera traduzione" che riporto da iPhoneItalia sulla differenza che passa tra un vice-presidente e un addetto alle pulizie in Apple:
Parla SJ. La spazzatura dell’ufficio va svuotata regolarmente. Se non viene svuotata chiamo l'inserviente e gli chiedo il motivo. Lui formula una scusa: i lucchetti sono stati cambiati e non ho le nuove chiavi. Questa è una scusa accettabile per chi svuota i cestini da una vita. L'inserviente si limita a spiegare perchè quella cosa non ha funzionato. Il vicepresidente non può farlo. Quando sei un inserviente le ragioni importano. Quando sei qualcuno tra l’inserviente e il CEO le ragioni non importano più. È prendendo coscienza di questa fase che si diventa vicepresidenti.
Questa è una delle poche cose che invidio al mondo anglosassone: l'alto valore che danno alla responsabilità personale.

In Italia non succede. Se una nave ha un incidente la colpa non è mai del comandante. Se un treno deraglia non è mai colpa del capotreno. Se l'economia va a rotoli non è mai colpa del Ministro dell'Economia. Se un sito va male non è mai colpa del webmaster. Se un ponte o un edificio o un palazzo crolla non è mai colpa dell'architetto o dell'impresa costruttrice. È sempre così complicato individuare i responsabili...

Non male la papa-gondola


Dopo la papa-mobile e i papa-boys, termini ormai usati anche dall'Osservatore Romano, non male neanche questa papa-gondola.

domenica 8 maggio 2011

Soldi gratis


Via Livigno, Milano

Il concetto espresso da questo writers è tanto sballato da fare quasi tenerezza. Ed è pure di un certo interesse notare che abbiamo talmente tanti desideri che non sappiamo quale scegliere di invocare a gran voce mentre imbrattiamo il muro di un palazzo. Dateci un sacco di soldi che ci pensiamo noi!

venerdì 6 maggio 2011

Gianpietro Bonaldi - Il mio sindaco! (Parte 2)

Questo post continua il precedente.

Punto 2: obiettivi concreti

L'uso dell'aggettivo "concreto" è ormai pratica invalsa e continuativa di tutto il mondo politico. Ed è un bene in un certo senso, perché lascia trapelare che forse si è compreso che il cittadino vuole votare proposte che riesce a comprendere e che possono essere "misurate" al termine del mandato.

Hai promesso A? A è stato realizzato? Applausi! A non è stato realizzato? Mmm... se vuoi essere rieletto spiegami almeno perché...

Ecco quindi gli "obiettivi concreti" del candidato Gianpietro Bonaldi, Il mio sindaco, presenti sul volantino distribuito. A voi giudicare quanto fumosi siano:

  • Costa Volpino deve tornare protagonista in Comunità Montana: ottimo... ma cosa significa? Qual è la parte concreta di questa promessa? Come faccio a capire se al fine del mandato Gianpietro Bonaldi e la sua giunta meriteranno la riconferma?

  • Taglio alla tassa rifiuti per le fasce di popolazione con maggiori difficoltà: fra tutte le tasse credo che la tassa sui rifiuti sia la meno sentita da chi ha difficoltà. Ma la mia critica è: quali sono le fasce con maggiori difficoltà? Me lo dici subito o più tardi o dopo ancora oppure mai?

  • Raccolta rifiuti con cassonetto e aumento della percentuale di differenziata: aumento di quanto? di quale differenziata? Non ho voglia di tirare a indovinare, perché non viene messo in chiaro l'obiettivo? Basta una riga sul sito internet: oggi è al N% domani arriveremo al N+1%. Mah...

  • Garanzie di Sicurezza e Ordine Pubblico: adesso non è che a Costa Volpino si spara tutte le sere e l'Ordine Pubblico mi pare che più o meno funzioni. Cosa significa questo obiettivo? Cos'ha di concreto?

  • Plesso scolastico unico e manutenzione adeguata alle scuole esistenti:  uff... adeguata... parola poco concreta...

  • Progetto Sponda Nord lago d'Iseo: qui ammetto la mia ignoranza, ma anche qui nessuna indicazione in merito. Che progetto è? Di cosa si tratta? Un link o due righe di spiegazione non farebbero male...

  • Centro diurno per anziani e nuovi servizi alla persona e alle famiglie: Centro diurno da realizzare? Dai, un verbo... E quali sono questi "servizi alla persona e alle famiglie"? Perché uno s'illude che nella politica a corto raggio si riesca a capire qualcosa e a fare promesse chiare e che si possono mantenere?

  • Nuovo centro sportivo calcistico: Costa Volpino ha almeno 10 campi da calcio. Vero, manca un centro di aggregazione centrale, ma la conosciamo tutti la logistica delle nostre frazioni...

  • Ultimazione allargamento strada della Costa e Bossico-Ceratello: finalmente un obiettivo concreto! Peccato sia l'ultimo punto della lista.
Mi dispiace Gianpietro Bonaldi, ma la tua comunicazione non mi ha convinto.

Gianpietro Bonaldi - Il mio sindaco! (Parte 1)

Il 15 e 16 maggio 2011 il Comune di Costa Volpino rinnova la sua giunta. Tra i candidati Gianpietro Bonaldi sotto lo slogan Il mio sindaco!


Questi due post esprimono in parte la mia amarezza nel constatare come la politica, dal Comune al Parlamento, dai giovani ai veterani, si incagli nei soliti errori. Nessuna opinione quindi sulla qualità e il valore dell'impegno politico del candidato, ma parecchi appunti da fare al modo con il quale si presenta al suo elettorato.

Punto 1: Internet

Viviamo nel 2011 e l'esempio dell'utilizzo del web da parte di Obama avrebbe dovuto far riflettere tutti i suoi colleghi. Non si cerca di imitare sempre il più bravo della classe? Magari sì, ma che non costi troppa fatica.

Ecco quindi che il flyer distribuito dal candidato Bonaldi fa sfoggio sulla copertina di un qr code. Accidenti, mi sono detto, che attenzione anche agli elettori "tecnologici"! Invece il sito che sostiene la candidatura, questo http://www.ilmiosindaco.it/, fa cascare le braccia.

Una pagina. La riproposizione della copertina del volantino. Nessuna interazione. Nessun contenuto. Perfino l'indirizzo e-mail non cliccabile.

Basterebbe questo, a me che mi occupo di web, per cambiare idea e votare altrove. Un risultato così scarso, così approssimativo, così chiuso su se stesso, così sfacciato nel mostrare la non competenza del mezzo e delle sue potenzialità, così vuoto di contenuti e di interazione.

E non si tratta di soldi o di tempo, perché gli spazi gratuiti per lavorare sul web senza alcuna competenza sono moltissimi. Si tratta di non aver voglia/tempo di mettersi in gioco sul mezzo più importante e meno costoso a disposizione.

Quindi, se Gianpietro Bonaldi non ha tempo per spiegarmi perché dovrei votarlo... mi sa che non lo voto.

Continua qui.

lunedì 2 maggio 2011

Infografica ti odio!

Ultimamente vanno di gran moda le infografiche, immagini enormi e molto complicate alle quali viene dato il compito di esplicare concetti a volte piuttosto semplici o una manciata di dati su uno specifico argomento.

Mi sembra che, in un mondo, quello web, che si arrovella quotidianamente su come confezionare siti e notizie per il mondo mobile che vive su schermi da 3/4 pollici, sia un grosso controsenso.

E non è che su un portatile la situazione sia poi tanto più comoda. E non è che stampare risolva il problema (almeno su A4).

E tutto il lavoro di SEM e SEO? E tutta la retorica che dobbiamo essere comprensibili ai navigatori dei nostri siti?

Insomma... torniamo a scriverli i contenuti e i numeri, lasciamo da parte le velleità grafiche, rispolveriamo i sacri manuali del web content, accontentiamoci del nostro umile alfabeto, mettiamo di nuovo i nostri concetti tutto"nero su bianco".

Evviva l'HTML!

Obama: tra Gheddafi e Bin Laden

L'annuncio di Obama di stamattina sull'operazione che ha eliminato Bin Laden mette in luce tutta l'ipocrisia di cui sono capaci gli Stati (in generale, non solo questi Uniti) quando si tratta di politica estera.

Riassumendo.
  1. Gli USA sono già stanchi di combattere in Libia.
  2. Pochi giorni dopo la Coalizione NATO, capeggiata da USA/Francia/UK, tenta di far saltare il banco e bombarda la casa del dittatore libico Gheddafi mancandolo di pochissimo.
  3. Dopo pochi giorni viene ucciso Bin Laden, che risiedeva proprio dove tutti hanno sempre ipotizzato, per rendere chiaro a Gheddafi che o se ne va oppure non ci sono problemi a farlo fuori.
  4. (Tengo fuori l'inizio della lunga rincorsa alla campagna elettorale per la rielezione o altri strascichi collegati di natura economica.)
Quindi, caro Barack,  non prendiamoci in giro. Tutto torna.

Ah... dimenticavo... a proposito di ipocrisia... mettere negli stessi 10 minuti di discorso alla nazione "abbiamo uccio Bin Laden" e "che Dio vi benedica, che Dio benedica l'America" mi fa sorgere il dubbio che Obama non sia cristiano. Perché se fosse cristiano qualcuno gli dica che ha sbagliato tutto... chi uccide sbaglia. Sempre. Comunque. 



giovedì 28 aprile 2011

Francia Vs. Italia: Win! Win! Win!

Mi accodo a Casini sull'esito del vertice franco-italiano (o per meglio dire Sarkozy-Berlusconi):

  • Politica internazionale: Francia Win!
    La Francia voleva continuare i bombardamenti e cercava alleati.
    L'Italia il giorno prima aveva dichiarato che non sarebbe mai scesa in... cielo con i propri aerei.
    = L'Italia inizia a bombardare la Libia.

  • Politica europea: Francia Win!
    L'Italia utilizzava una piega degli accordi di Schengen per convogliare il problema clandestini tunisini verso la Francia.
    La Francia ha bloccato la frontiera e chiesto la revisione di Schengen.
    = L'Italia si unisce alla Francia nel chiedere la revisione degli accordi.

  • Politica economica: Francia Win!
    L'Italia è preoccupata di una possibile scalata di Lactalis a Parmalat e vara un decreto per ostacolarla (ma non erano liberali?!?)
    La Francia sostiene (a parole) che non avrebbe problemi a sostenere comunque un presidente italiano alla guida della Parmalat.
    = Il giorno stesso parte l'OPA di Lactalis verso la Parmalat.
Speriamo di farne pochi di vertici internazionali...

mercoledì 27 aprile 2011

Entra anche tu nell'IDV!

Vuoi anche tu entrare a far parte dell'Italia dei Valori?

Non è difficile, basta rispondere sempre e solo no di fronte a qualsiasi proposta da qualunque parte venga.

Lo capisco benissimo che stare all'opposizione è compito sgradito e che porta a strepitare per un nonnulla, ma siccome sappiamo bene tutti che c'è sempre la possibilità dialettica di obiettare su ogni argomento o posizione filosofico-politica-religiosa-ecc, a un certo punto un'intesa con qualcuno su qualcosa la si deve pur trovare. No?

La Cina è importante per l'Italia?


Tratto da questo articolo pubblicato su Finance Business Review Italy:
Di certo, i dati ci dicono che la prima opzione non è per tutti, visto che la Cina rappresenta l’undicesimo paese di sbocco delle nostre merci, ricettore di un magro 2,3% delle nostre esportazioni.
Quindi il mercato cinese per l'economia italiana in generale - lasciamo fuori quei 5-marchi-5 di lusso che portano prestigio ma nessun altro ritorno utile - è marginale. Almeno per ora.

Ma mi sorge spontanea una domanda: se non riusciamo a penetrare oggi un mercato che è agli inizi e che sta acquisendo velocemente know how tecnico e strategico, come possiamo pensare di farlo quando la situazione sarà matura e stabile?

Siamo davvero convinti di riuscire a conquistarci una fetta di mercato nazionale quando il mercato interno cinese sarà abbastanza maturo da soddisfare da sé tutto l'arco della domanda di beni e servizi del ceto medio urbano?

martedì 26 aprile 2011

L'iPod ci protegge


Da un interessante articolo su Internazionale dal titolo Wall Of Sound uscito su n+1 a cura di Nikil Saval:
L'iPod è l'oggetto che dobbiamo comprare per non rimanere indifesi contro la musica sempre più scadente usata per farci comprare roba: l'abbraccio mortale del tardo capitalismo in forma sonora.

domenica 24 aprile 2011

Le frontiere dello spirito... troppo licenziose

Un appuntamento religioso interessante in televisione, specialmente sotto il profilo erudito più che sul versante spirituale, è il programma Le frontiere dello spirito condotto da Mons. Gianfranco Ravasi.

Volendo guardare la puntata scorsa, vado sulla pagina del sito Mediaset dedicata al programma e faccio partire la riproduzione.


Cari amici di Mediaset, chiamate qualcuno in Google per chiedere qualche dritta sulle pubblicità contestuali... ne va del bene dei vostri sponsor!

sabato 23 aprile 2011

Perché Renzi non ha ragione (fino in fondo) sui negozi aperti il primo maggio

Mi capita sempre più spesso di chiedermi perché i telegiornali diano le notizie senza mostrarle sotto la luce giusta, oppure perché le istituzioni si arruffino su un tema apparentemente insignificante senza inquadrare il vero problema.

In sintesi. Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, lascerà libertà di apertura ai negozi del centro storico della città in occasione della festa dei lavoratori del 1° maggio. Il segretario della CGIL, Susanna Camusso, replica piccata tirando in ballo la presunta sacralità della giornata ecc. ecc. E il mondo politico si divide.

Svolgiamo la matassa e vediamo perché entrambi hanno ragione.

Il sindaco Renzi ha ragione: non si può chiudere una città meta di migliaia di turisti proprio nel weekend pasquale; non ha senso, oppure ha senso ma la smettiamo di dire che il turismo è una risorsa fondamentale per l'economia italiana.

La sindacalista Camusso ha ragione: se si concede la possibilità di apertura per i negozi, tutte le catene commerciali nazionali e internazionali non si faranno scappare l'occasione di tenere aperti i punti vendita, obbligando centinaia di dipendenti a rinunciare a un primo maggio di riposo.

Io risolverei il problema così: chi non va a lavorare è obbligato a presenziare a una manifestazione sindacale. Così nessuno potrà dire che i lavoratori vogliono solo un giorno di vacanza, ma sono invece votati alla celebrazione di questa importante giornata che celebra le splendide conquiste sindacali delle generazioni precedenti alla nostra.

giovedì 21 aprile 2011

Il perfezionista dello scolapiatti

Tra le mie tante, piccole e innocue manie, posso annoverare anche quella per lo "scolapiatti perfetto".

Tutti noi abbiamo nel nostro scolapiatti bicchieri di diverse forme (frutto di servizi decimati accumulati nel corso degli anni), tazze e tazzine, piatti e piattini.

Io ho l'abitudine di mettere tutto bene in fila, con i manici delle tazze rivolti tutti nella stessa direzione, con i bicchieri allineati per dimensione e con i piatti (fondi e piattini) nel giusto ordine.

Strano io, strana questa vita...

martedì 19 aprile 2011

La vita del Web Content

Tutti guardano tutto, ma nessun legge un...
(Cit. N.Z.)

lunedì 18 aprile 2011

La qualità del packaging

La qualità di un prodotto, alimentare ma non solo, la si può guardare da molti punti di vista. Certamente la "confezione" riveste un ruolo importante per svariati motivi, prima di tutto quello di rendere più attrattivo il prodotto sullo scaffale di un supermercato.

Io appartengo alla categoria di consumatori che guarda con più interesse alla praticità del packaging piuttosto che alla sua "bellezza" o "attrattività".

Un esempio sono queste scatolette di mais Bonduelle, che introducono un bordo inferiore smussato che consente (finalmente!) di metterle una sopra l'altra senza il rischio che tutto rotoli fuori dall'armadietto.



domenica 17 aprile 2011

Constatare

In alcune circostanze, constatare le cose ovvie è sufficiente per essere felici.

venerdì 15 aprile 2011

Categoria protetta?


Nel parcheggio sotterraneo dell'Ospedale Niguarda di Milano

Condono dopo condono...


A quanti piani di morbidezza arriveremo?
(Via Saccardo, Milano)

Fuorisalone di Milano 2011


In fondo il Fuorisalone è solo una grande festa delle medie

martedì 5 aprile 2011

Il volto buono di Paniz

Il nuovo ingresso di questa settimana nella cerchia degli ospiti dei salotti televisivi della politica, da La7 passando per Rai e Mediaset, è senza dubbio Maurizio Paniz.

Avvocato, apparentemente inappuntabile sotto il profilo professioanle, dal volto sempre sereno e sorridente, dice le cose condite sempre da una gran dose di buon senso. Un volto "nuovo" da mettere sotto i riflettori.

Ma io sono convinto che una persona debba essere responsabile di quello che ha fatto, non si può sempre dimenticarsi le cose. Quindi, per me, Paniz rimane quello che ha fatto quest'intervento alla Camera. Si è prestato a questo gioco sporco e quindi ha perso qualunque credibilità.

venerdì 1 aprile 2011

La canzone pop è poesia?

Il titolo è inutilmente pomposo. E la risposta è quasi sempre no. Perché?

Autoradio, traffico milanese, il conduttore lancia il pezzo, la nuova canzone di Giusy Ferreri (che mi piace anche devo dire) e parte "Il mare immenso", molto rocky:

A volte io vorrei arrivare
in cima ai tuoi segnali
per intuire tutti i sensi unici
A volte o quasi sempre
...

Abbasso il volume e inizio a scuotere il capo: ma come a volte o quasi sempre?

venerdì 25 marzo 2011

La fatica del "rimandare"

Nothing is so fatiguing as the eternal hanging on of an uncompleted task.

[William James]

Verso il cliente, non contro il competitor

Il marketing cambia, così come cambiano le regole dei mercati e ha subìto molte modifiche sostanziali tra cui il passaggio dalla filosofia di voler sconfiggere il concorrente a quella di voler conquistare il cliente. Ecco allora che il cliente, e non più il competitor, diventa il riferimento di tutte le politiche aziendali.

Oggi più che mai conta la capacità di conquistare e fidelizzare i clienti.
Perché, statistiche alla mano, mantenere i contatti con un cliente fedele costa di meno e allo stesso tempo rende di più sul lungo periodo.


[NinjaMarketing]

martedì 22 marzo 2011

I (veri) numeri di Twitter

Il social network Twitter ha compiuto, ieri 21 marzo, 5 anni di vita. La "favola" è quella comune a tanti progetti software di questa seconda bolla di Internet; nascita con finalità diverse, creato da un team di una persona o due al massimo, poche o nessuna ambizione.

Questi sono i numeri ad oggi: 200 milioni di utenti e 140 milioni di tweet al giorno. A me i conti non tornano. Calcolando gli addicted che sparano 30 messaggi al giorno (e resto basso); aggiungendo gli entusiast che non scenderanno sotto i 15; sommando i tiepidi che almeno 3 tweet al giorno li mandano... ne mancano parecchi di utenti attivi.

Diciamo che dei 200 milioni solo 10 milioni sono utenti davvero attivi?

domenica 20 marzo 2011

L'alienazione del videogame

Sono stati rarissimi i momenti della mia vita in cui un videogame mi ha preso tanto da farmici dedicare ogni minuto libero. Ricordo Dig Dug con l'Atari 7800,  Pang con l'Amiga, Out Run con il mio primo computer "compatibile", Colin McRae Rally con la Ps1 e Guitar Hero con la Wii.

Tutto questo per dire che nel mio palazzo c'è qualcuno che gioca a un non meglio definito FPS ad ogni ora del giorno e della notte. Lo sento quando accendo le mie cuffie senza filo e ne capto il segnale: è una campagna militare continua!

venerdì 18 marzo 2011

Tornate a casa!

Io non capisco nulla di politica internazionale (e fosse solo questo...), ma davvero fatico a comprendere il messaggio che viene trasmesso da tutte le nazioni del mondo ai suoi cittadini all'estero quando accade una tragedia. Inevitabilmente il messaggio della Farnesina rivolto ai cittadini italiani residenti nel Paese coinvolto è: Il Governo chiede agli italiani che si trovano in (Giappone) di lasciare il Paese e rientrare in Italia.

Accidenti, sembra mia madre (e sono sicuro che non è la sola) che quando succede qualcosa in auto, sbaglio di strada, traffico indiavolato, ecc. intima a mio padre: Ferma la macchina che voglio scendere.


È questo l'aiuto che possiamo dare? "Lasciate immediatamente la barca che affonda" è davvero l'unica e la migliore strategia possibile?

mercoledì 16 marzo 2011

Voglio imparare l'arabo

La motivazione sembrerà futile, ma sono una persona curiosa, e quindi dico che vorrei imparare l'arabo (o il cinese) soltanto per capire cosa si dicono tutto il giorno al cellulare questi nostri concittadini acquisiti.

Perché parlate tanto? Con chi parlate? Che cosa vi dite? Quali importantissimi fatti vi comunicate sul tram, in metropolitana, per strada, di notte, di giorno, il lunedì e la domenica? Che cosa vi spinge in maniera così sistematica a scambiarvi idee e messaggi?

Curiosità...

martedì 15 marzo 2011

Apple: forma e/o sostanza

Il successo di Apple degli ultimi 3 anni, cioè da quando l'iPhone è diventato il termine di paragone di ogni smartphone presente sul mercato, ha spesso calamitato gli utenti sui fronti opposti, tra chi ritiene i prodotti con la mela tecnologicamente superiori e chi li considera oggetti di design con dei chip dentro.

Come sempre la verità starà da qualche parte tra i due estremi, ma il titolo di un articolo di oggi che recita iPhone 5 rinuncia a NFC, ma iPhone 4 sarà presto bianco mi lascia perplesso, soprattutto perché pubblicato su una testata tecnologica (e che da oggi ha perso per me una bella manciata di autorevolezza). Il riassunto del pezzo è: Apple rinuncia a una delle più promettenti tecnologie del prossimo futuro, ma commercializzerà finalmente la versione bianca del suo smartphone a distanza di 10 mesi dalla presentazione.

Capisco i tentennamenti tecnologici di un'azienda di fronte a una novità non ancora affermata (e sempre che sia vero, ma non è questo il punto qui trattato), ma quando il focus su di un prodotto tecnologico non biasima una scelta anti-innovativa mettendo invece entusiasmo nella possibilità che arrivi un nuovo colore per la scocca del telefono significa che... faremmo bene (noi appassionati di tecnologia) a farci un piccolo esame di conoscenza.

lunedì 14 marzo 2011

Spiegare le opere d'arte

Sono sempre stato dell'idea che un'opera d'arte debba essere spiegata affinchè il destinatario del messaggio possa comprenderlo. Quando però questo succede è immediato il senso di "perdita di fascinazione"dell'opera stessa.

Nella nuovissima e ben attrezzata gallery del Nuovo Niguarda, ospedale di Milano, c'è una serie di teche con opere di scultura moderna di vari autori, tutte a tema con l'ambiente che le ospita.
All'interno della teca è presente un cartiglio che spiega in 10 righe il significato del manufatto.

E quindi ci si ritrova lì imbambolati cercando di capire com'è possibile associare quelle parole a quella forma, perdendo il gusto dell'osservazione pura e disinteressata dell'oggetto esposto.

È una dicotomia difficile da risolvere: osservazione o comprensione? Entrambe direi, ma in tempi diversi: prima l'estasi e poi la ragione.

martedì 22 febbraio 2011

Trovare le parole giuste

Oggi, parlando con una persona, ho usato il termine dolore invece di male e acquistare invece di comprare. L'ho trovato strano, quasi patetico, di certo fuori tempo e fuori epoca.

Mi preoccupo troppo?

lunedì 21 febbraio 2011

Con un deca...

Non so se lo avete notato, ma i tempi sono cambiati! Caspita: avete notato come è semplice far accettare i soldi al distributore automatico del benzinaio?

Ricordo tanti anni fa (diciamo un paio di decenni fa): scendevo dall'auto di mio padre e mi impadronivo del denaro da trasformare in benzina, a scelta tra "verde" e "rossa"; da qui cominciava la lotta con la macchinetta mangiasoldi. Per prima cosa si sceglieva con cura il deca da immolare (e mi pare che fosse possibile usare solo questa banconota), quello meno stropicciato. Poi si cercava il verso giusto in cui inserirlo. Quindi iniziava il balletto: dentro... fuori... dentro... fuori... fino a quando si riusciva a far accettare il soldo.

Ora potete affrontare il distributore con qualsiasi taglio di banconote, nuova o usata, stropicciata o appena prelevata dal Bancomat e tutto fila liscio al primo colpo! Ah, la fame di denaro.

E ovviamente fino a qualche anno fa... niente scontrino di rimborso per errori o rifornimenti parziali. Ricordo le scene il giorno dopo dal benzinaio a convincerlo a farsi ridare i soldi...

venerdì 18 febbraio 2011

Scontri internazionali (di parole)

Ho notato (in ritardo?) un'interessante tendenza della lingua italiana usata dai cantautori (in questi casi rappers/hip-hoppers), che prevede la possibilità di far rimare parole di lingue differenti usando la somiglianza dei suoni.

Il primo esempio è di Caparezza, canzone Fuck The Violenza dall'album ?!:
Abbi pazienza
Fuck the violenza
Put your put your hands up
Fuck the violenza
Tanto se meni o se insulti ti ritrovi al punto di partenza
Fuck the violenza
Il secondo esempio è di Fabri Fibra, canzone 3 parole dall'album Controcultura:
Tre parole
Tu dovresti capirmi
Please believe me
I puristi inorridiranno, ma questo dimostra come il rap/hip-hop sia vera musica di frontiera, anche sul fronte linguistico.

giovedì 17 febbraio 2011

'O sole mio: tramonta appena puoi

Dopo due (mezze) serate passate a guardare Sanremo, anche stasera mi ero apparecchiato davanti al teleschermo pur cosciente che la trasmissione, dedicata al 150° anniversario dell'unificazione italiana, avrebbe corso sull'orlo del precipizio. Ci è caduto subito. E la caduta è stata vertiginosa.

Anna Tatangelo, eliminata dopo la prima serata, per favorire il ripescaggio e farsi benvolere dalle mamme italiane, ha pensato bene di convertire il look dark e la canzone "Bastardo" in un abito bianchissimo e intonando "Mamma". Un doppio salto mortale carpiato all'indietro.

Poi arriva Anna Oxa che mi canta 'O sole mio... con parte del testo in inglese. Non ce l'ho fatta Mi sono trovato costretto a passare al secondo canale per sentire i soliti inutili discorsi.

Pare atteggiamento snob il mio (e in parte lo è), ma non potevo sottrarmi a una serata finalmente "patriottica". Per godermi la versione nostrana delle ammirate esibizioni (bislacche, pacchiane e commerciali) americane.

Radiohead: perché pagare di più?

Il 19 febbraio esce il nuovo album dei Radiohead, The King of Limb, disponibile solo in formato digitale (per ora...) in versione MP3 o WAV: la prima a € 7, la seconda a € 11.

Possiamo osservare un paio di cose: € 11 per un album nuovo di una delle band più apprezzate al mondo dimostra come l'avvento dell'auto-distribuzione "liquida" (mi odio per aver usato queste parole) abbia permesso un abbassamento dei prezzi per i consumatori finali.

La seconda è: ma perché costa (relativamente molto) di più il file in formato non compresso rispetto a quello lossless? Qualcuno potrebbe ipotizzare un costo della banda per il download, ma io resto perplesso.

Il suicidio politico

Io l'ho pensato (e ne ho la registrazione) fin dal primo giorno che quello di Fini era un progetto politico destinato al fallimento.

Come spiegarne quindi la decisione di smarcarsi dal PDL se non per assecondare un puro slancio emotivo? E per un politico di professione è un errore imperdonabile.