mercoledì 30 giugno 2010

Traduciamo la lingua di Internet

Repubblica lancia un'iniziativa con la quale chiede ai lettori di tradurre in italiano 5 termini inglesi legate al linguaggio Internet:

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I vincitori porteranno a casa un dizionario d'italiano e uno d'inglese.
Lo so quello che state pensando: è una cosa che non ha senso sotto il profilo linguistico e culturale. Prendendolo però alla stregua di gioco enigmistico diventa una prova d'ingegno divertente da affrontare.

lunedì 28 giugno 2010

Piroso "ci stava dentro"


Prendo spunto da questa interessante vignetta di TvBlog per dire che mi spiace davvero per l'uscita di scena di Piroso da La7. Spesso troppo auto-referenziale e affascinato da temi troppo specifici (innumerevoli le trasmissioni dedicate al terrorismo degli anni '70), ma professionista... come si dice... preparato. E poi finalmente un volto nuovo.

Mentana non poteva accettare di entrare nella Redazione come semplice giornalista lasciando a Piroso il ruolo nel quale lavora, bene, da anni? Oppure ormai la sua statura è tale che non può più accettare ridimensionamenti? Peccato, sarebbero stati una splendida coppia.

domenica 27 giugno 2010

Gli italiani e le case di proprietà

Sembra incredibile, ma quando si ha intenzione di dimostrare o sostenere una propria tesi, qualunque sia, il modo migliore per anestetizzare l'uditorio è quello di citare dei numeri. Numeri che, in quanto perfetti e incontrovertibili, non ammettono repliche o insinuazioni.

Le case di proprietà per esempio. Viene spesso ripetuto che oltre l'80% degli italiani vive in una casa di proprietà (per esaltare lo spirito parsimonioso e lungimirante dell'italico popolo). Io sarei propenso a dire il 100%, visto che di qualcuno la casa deve pur essere.

Ma vediamo perché mi insospettisce questo dato:

  • In quel misero 20% rimanente devono essere inclusi tutti i proprietari di seconde case, tutti il patrimonio immobiliare degli istituti pubblici e privati e tutte le proprietà ecclesiastiche. A me sembra che tutta questa gente ci stia stretta.
  • L'80% include sicuramente almeno una metà di proprietari di case con il mutuo acceso, quindi non propriamente proprietari.
Quindi come la mettiamo? Ci convince davvero quell'80% sbandierato con vigore?

sabato 26 giugno 2010

U2: che lavoro in regia!

Mentre guardo il terzetto di canzoni d'attacco del DVD "U2 360 At The Rose Bowl" non posso che ammirare lo splendido lavoro fatto in regia. Ce ne sono volute parecchie di telecamere e di lavoro al montaggio per far sembrare vivi quei 4 ragazzotti precocemente invecchiati che passeggiano su quell'enorme palco.

E la cosa davvero impressionante è che malgrado tutto questo lavoro… non ci sia o riusciti. Il risultato è ancora parecchio scialbo.

domenica 20 giugno 2010

L'evasione fiscale è un problema? Non solo per gli idraulici!

Prendo spunti e argomentazioni da Noise From Amerika che mi trovano molto d'accordo.

  1. La lotta (che di solito è sempre "dura" o "aspra" oppure è semplicemente "lotta" che già indica uno sforzo straordinario: non possiamo chiamarla "procedura" così ci rassereniamo tutti?) all'evasione fiscale dovrebbe uscire dai proclami dei Governi, sia in campagna elettorale, sia in fase di preparazione della manovra economia. Le tasse si devono pagare? Sì. Tutti? Sì. Anche gli idraulici? Beh, qui ho qualche dubbio ma direi di sì. Bon. Le tasse vanno fatte pagare, ieri, oggi, domani (e anche dopodomani l'altro).

  2. Se faccio pagare più tasse agli evasori, in qualche modo modifico la situazione economica generale (meno soldi in nero nelle tasche degli idraulici meno Mercedes vendute, per dire). Interessante l'osservazione sull'inflazione: se io lascio correre la crescita dell'inflazione, spingo automaticamente (e senza colpo ferire) i redditi verso la fascia superiore di aliquota da pagare. Ufficiosamente, come Governo, diciamo che approfitto della situazione restando a guardare.

  3. "Effetto di traslazione delle tasse": ecco che ho trovato un nome a una cosa risaputa ma che non sapevo come esprimere correttamente. Tornando agli idraulici: se li obbligo a pagare le tasse, io consumatore finale non avrò più l'opzione "100 in nero o 130 con la fattura". Avrò semplicemente "130 con fattura". Quindi chi paga la Mercedes all'idraulico? Esatto, io.

sabato 19 giugno 2010

Ci vuole poco a scatenare una risata!

Quante volte abbiamo doppiato un video inserendo parolacce e cambiando la voce ai personaggi? Era facile. si abbassava il volume della Tv e ci si parlava sopra. Il vero problema è che lo sentivano solo noi (perché farlo di fronte agli amici no, non ce la sentivamo). Ora con YouTube tutto è più semplice. E divertente.

Questo è il video di presentazione del nuovo iPhone 4: in pieno stile Apple, cioè magniloquente, supponente e fastidioso (ok, probabilmente esagero).

Questa invece è la parodia, decisamente più interessante... 

venerdì 18 giugno 2010

Dove stiamo andando a finire?

Premesse: uso la prima persona plurale non a caso.

Milano. Metropolitana. Salgo quasi al capolinea, quindi riesco a vincere al Superenalotto (cioè trovo posto per sedermi). Accanto a me il ragazzone tatuato con maglietta senza maniche e occhiali a goccia. Dall'altro lato la signora finta-bionda 40enne tirata a lucido per il pomeriggio di sole da spendere nello shopping.

3... 2... 1... mi annoio ed estraggo il mio iPod touch per guardare il consueto episodio di telefilm (questo al momento).

La finta-bionda estrae quindi il suo iPhone e inizia a giocare con un'applicazione che simula l'accensione dell'accendino sfiorando lo schermo. Una, due, cinque, dieci volte senza stancarsi mai. Dopo l'accendino passa a una torcia.

Il tatuato quindi, per non essere da meno, sfodera il suo smartphone (Nokia, per par condicio) e (giuro!) si mette a sfogliare le foto di un gatto (carino, spero fosse suo) e poi a guardare a tutto volume il video della sua tartaruga che mangia dei fili d'erba.

Il quadro prevedeva quindi noi 3 pirla davanti a schermini da 3 pollici e mezzo a perdere tempo. Altro sintomo della decadenza della civiltà Occidentale. Come dice un mio caro amico: fanno bene a bombardarci.

mercoledì 16 giugno 2010

Correre o star fermi?

Le nostre azioni rischiano di rimanere in sospeso, impantanate in una ricerca spasmodica e quasi fine a se stessa dalla domanda "Potremmo fare così": perché se è giusto cercare di migliorarsi, altrettanto vero è che bisogna decidersi ad agire prima o poi!

L'estremo opposto è la domanda: "Abbiamo sempre fatto così": fermi, immobili, ancorati alle nostre consuete disposizioni e ragionamenti.

E così complicato trovare il giusto mix tra queste due tendenze in egual modo auto-distruttive?

[Inspired by Seth Godin]