lunedì 2 giugno 2014

Indy!

A 19 anni di distanza (1989-2008) risorge la saga di Indiana Jones con il 4° film Indiana Jones e il regno dei teschi di cristallo. Per tutti gli appassionati della prima ora, nel frattempo cresciuti e imbiancati, era un tuffo nell'ignoto e, memori dell'operazione Star Wars, si chiedevano: sarebbero riusciti a non far rimpiangere la trilogia originale?

Ma Spielberg e Ford non hanno deluso. Ce l'hanno fatta!
Pur con una tecnologia che ha permesso un finale hollywoodiano e che rende quasi infantili gli effetti speciali degli anni 80, gli ingredienti sono rimasti gli stessi e hanno sfornato un ottimo piatto.

L'umorismo tipico della "famiglia Jones", a cui si è aggiunto un figlio, fatto di battibecchi ed espressioni da folli; gli inseguimenti e i combattimenti che uniscono follia e una sana voglia di prendere in giro le seriose analoghe scene di altri film; il gusto per una scenografia vecchio stampo fatta di ragnatele, serpenti, meccanismi di apertura e chiusura di passaggi segreti, formiche, ragni; un nemico al servizio di un'idea di superiorità fisica e spirituale degli antichi da sfruttare per il proprio regime (nazista prima, stalinista ora).

E poi splendide le evidenti citazioni di se stesso: l'apertura con l'indugiare sul cappello (e il conseguente finale con un apparente cliffhanger subito smentito nella conclusione della scena) prima dell'inquadratura su Indy; la fobia dei serpenti quando è l'unica speranza per salvarsi (dalle sabbie mobili); la scena in cui sta tenendo lezione, con le ragazze che lo guardano estasiate... e tanto altro.

Un bel film quindi, consigliato a chi è appassionato della saga, da vedere dopo un veloce ripasso dei precedenti. Ancora una volta: grazie Steven!