L'estate porta con sé un rituale che da almeno una decina d'anni non conosce crisi: le sagre paesane.
Bastano poche e impresentabili bancarelle per vedere sciamare in piazza da tutte le case giovani, anziani, coppie e famiglie.
Il motivo di tale successo è quasi inspiegabile, soprattutto perché se cercate di sentire i discorsi delle persone sono di generale insoddisfazione: non c'è niente di interessante, tutto qui?, non c'è parcheggio, ma hai visto i prezzi?, ecc.
Ieri sera, dopo lo spettacolo di fupchi d'artificio a Valledoria (SS), ho sentito un bambino dire alla sua mamma: "Un'ora qui ad aspettare per vedere queste schifezze?"
Beata innocenza o bocca della verità?