mercoledì 8 agosto 2012

Rinnovare o attendere? Sembra sia sbagliato comunque...

La crisi del mercato dell'auto europeo è sempre più conclamato. Un saldo netto che vede un -20% rispetto all'anno scorso, confermato mese dopo mese, con una puntualità e una spietatezza senza uguali.

La crisi colpisce soprattutto il mercato europeo, lasciando respirare marchi e mercati extra-europei (così la Fiat, con Chrysler sul suolo statunitense, riesce a mascherare la sua crisi).

Il caso è interessante: come si muovono le Case Automobilistiche? In Europa abbiamo due strategie opposte, quelle di Opel e Fiat.

La tedesca ha rinnovato con continuità il proprio catalogo negli ultimi paio d'anni, sfornando auto e restyling di modelli già esistenti per coprire con prodotti nuovi o rinnovati tutte le fasce di mercato occupate.
La torinese è invece ferma al palo, ha bloccato la messa in commercio di nuovi modelli in attesa di tempi migliori.

Qual è la strategia che è risultata vincente? Nessuna delle due. 
Entrambe hanno perso molto, accumulato debiti e chiuso almeno un impianto di produzione in patria.

Questo spiazza, ci fa sentire impotenti, incapaci di ragionare per trovare una soluzione al problema che affligge migliaia di famiglie di operai e impiegati.

Forse è solo l'ora di cambiare auto...


martedì 7 agosto 2012

Perché non ci liberiamo dalle cose che non usiamo?

Molto interessante questa osservazione che leggo su minimoblog, ripresa a sua volta da uno studio statunitense a proposito della quantità di oggetti che una famiglia americana media possiede.

Per chi abita in città e, volente o nolente, si trova più di una volta nel corso della vita a cambiare appartamento (in provincia succede meno spesso, fidatevi), si sarà ben reso conto di quante scatole siano necessarie per contenere la nostra roba.

Proprio stamattina un traslocatore mi ha detto che, tipicamente, per una casa di 3 stanze sono necessarie 100 scatole per contenere tutto.

Ma vengo al dunque.

La società odierna ci offre centinaia di occasioni per acquistare oggetti: ricorrenze, compleanni, cene, inviti, vacanze, sensi di colpa, una famiglia che vive lontana e che si tiene in vita a colpi di regali, saldi, shopping center, hobby, sport. Qualcuno sarà tanto bravo da resistere nella maggior parte delle occasioni, ma prima o poi capita a tutti di cascarci.
E così accumuliamo, aggiorniamo le nostre appendici tecnologiche, ci procuriamo nuovi oggetti da spolverare (i ciapapolver!), acquistiamo nuovi ricordi da ammirare, ci godiamo nuovi vestiti da indossare.

Non c'è niente di male in tutto ciò, non fatemi passare per moralista.
Quello che manca, però, sono le occasioni nelle quali possiamo liberarci di tutti quegli oggetti che non vogliamo più! L'unico rifugio per questa roba è la spazzatura, ma se un piccolo elettrodomestico funziona ancora dispiace buttarlo, se un vestito è solo fuori moda ma integro dispiace separarsene, ecc.

Insomma, mancano rituali di abbandono, di regalo, di riciclo, di riutilizzo.