martedì 27 dicembre 2011

Recensione: Sherlock Holmes - Gioco di ombre

Santo Stefano classicamente dedicato al cinema. Quest'anno anche per me.

A 10 minuti dall'inizio mi avvicino alla biglietteria tra una folla ragguardevole, timoroso di non trovare posto in sala. Alzo gli occhi allo schermo che indica i posti rimasti: Natale-da-qualche-parte 6 posti, Pieraccioni-che-parlo-in-toscano-per-far-ridere 0 posti, Il-gatto-con-gli-stivali-che-ai-bambini-un-cartone-bisogna-darlo 2 posti, Sherlock Holmes... 280 posti liberi!

Peggio per loro! Si sono persi un film divertente, neanche troppo pieno d'azione, con una trama leggerina ma funzionale a portarci in giro per l'Europa e farci godere una bella fotografia; con molte sequenze "poco cinematografiche" ma spettacolari (soprattutto i percorsi dei congegni esplosivi visti dall'interno); con un inspiegabile e ripetuto ricorso allo slow motion di wachowskiana memoria; con poco spazio concesso alle grazie femminili (che vanno bene per carità, ma non buttate dentro a forza tanto per); con il consueto (per Guy Ritchie) coinvolgimento di comunità zingare.

Decisamente un film, se vi piace il genere, da godere sul grande schermo (frase dovuta ma senza senso: guardatevelo pure sullo smartphone che è bello uguale).

lunedì 26 dicembre 2011

Il nuovo sito è più intuitivo!

Il mantra di tutti i restyling per i siti internet è questo: intuitività!

Ogni nuova uscita è pubblicizzata in questo modo, in nome di una presunta stupidità dell'utente medio e sulla scia della diffusione dei dispositivi mobili che sembrano dover dominare il mondo.

Preferivo la moda precedente, quella dei primi anni 2000, in cui ogni sito era "ricchissimo di informazioni e contenuti multimediali" (a direil vero, di solito, questi ultimi, inguardabili).

Preferisco che il centro di ogni attività umana siano i contenuti. La forma è certamente importante, ma, per favore, che non sia tutto.

lunedì 12 dicembre 2011

Foursquare: l'avanguardia che indietreggia

Sono mesi che utilizzo Foursquare, il social network basato sulla geolocalizzazione.

Mesi di lotta sulla frontiera dell'avanzata sociale, mesi di bestemmie con il satellite che non prende e impedendomi di fare il checkin, mesi di costanza infinita e assoluta dedizione verso quest'App sostanzialmente inutile alla quale ho lasciato un posto d'onore nella springboard del cellulare, mesi di conquiste e riconquiste del titolo di major dei più disp(e)arati luoghi della Lombardia.

Ma ora abbandono la partita. Dopo due pomeriggi passati in buona compagnia alla fiera degli Oh Bej! Oh Bej! di Milano (4 giorni per 400mila visitatori), pressato da una folla inenarrabile, spintonato in una ressa da repressione di piazza sudamericana, schiacciato come in un corteo anti-TAV durante una carica della Polizia... faccio checkin in questa moltitudine michelangiolesca tra le schiere celesti... e che succede?

Complimenti! Hai guadagnato 1 punto! Sei qui con un amico... la mia ragazza!

Dillo che non servi a niente allora...


venerdì 9 dicembre 2011

Comprensione della vecchiaia (del corpo)


Con l'avanzare dell'età - ogni giorno si è più vecchi di un giorno, no? - la decadenza del corpo non è più un mondo che non ci riguarda, ma che comprendiamo sempre meglio.

Non parlo degli acciacchi alla schiena o dell'inevitabile bisogno di sonno notturno o della sempre maggior fatica a trangugiare improbabili alimenti senza conseguenze o altre limitazioni fisiche in senso stretto. Intendo proprio la vecchiaia del "volto".

Ieri in metropolitana ho avuto una piccola illuminazione, e ho "visto" con gli occhi della mente, come le tre ragazzine quindicenni di fronte a me saranno tra 20 anni. Come si evolverà il loro naso, come nasceranno le borse sotto gli occhi, come ingrasseranno o resteranno longilinee. Da come parlavano sono riuscito a intuire quale sarà il loro atteggiamento nella vita, in ufficio, a scuola, in casa con il proprio compagno.

È stata un'esperienza interessante e insieme sgradevole su cui riflettere. A voi è mai capitato di scorgere il futuro?