sabato 22 febbraio 2014

La Sacra Famiglia: Recensione

La Sacra Famiglia, traduzione incomprensibile dall'originale All Families Are Psychotic, è un libro di Douglas Coupland. E contiene tutto quello che ci si aspetta che contenga un libro di Coupland: personaggi oltre l'assurdo, pochissima verosimiglianza con una possibile realtà, estremizzazione di quasi tutto quello che è possibile rendere parodia.

Canadese che guarda all'America poco distante come luogo di sogno e di ribrezzo, Coupland ambienta anche questo racconto in terra statunitense, con i personaggi che mettono spesso in luce la differenza con la terra degli aceri (e Vancouver). La Florida è dipinta a tinte brutalmente solari e il passaggio nella nostra Milano (dove viene posta una clinica della fertilità unica al mondo) la tratteggia come luogo desolatamente futuristico e tristemente novecentesco. Non risparmia niente e nessuno Coupland, neppure le splendide Bahamas, descritte come prigione dorata con tendenze moschicide.

Il libro è debole, inutile negarlo. Poco articolato e saltellante nella trama, poco ispirato nella costruzione dei personaggi, finanche banale nell'indicare malattie e difetti della famiglia protagonista: il padre è un perdente donnaiolo, le fidanzate sono psicotiche (appunto!), la madre è saggia con una vena di follia,la figlia perfetta ha un difetto fisico che non le impedisce di diventare astronauta, i fratelli occupano un infimo grado nella scala sociale americana, il miliardario pazzo che gioca con i geni umani.

Coupland ha fatto di più e di meglio.