giovedì 21 giugno 2012

Il trucco della Risurrezione di Gesù

Interessante questa ipotesi buttata sul tavolo da Haim Baharier che spiega, in termini umani, come sia stato possibile creare il mito della Risurrezione di Gesù.

La scena la conosciamo tutti: Ponzio Pilato davanti a una folla vociante, in occasione di una ricorrenza in cui i Romani erano soliti liberare un prigioniero d'Israele, chiede al popolo chi debba liberare tra Gesù e Barabba.

Secondo i Vangeli, la storia prosegue con il popolo che urla "Barabba!" e la seguente messa a morte di Gesù.

Mi sono sempre chiesto come mai il popolo avesse voluto la liberazione di Barabba, un criminale reo confesso, piuttosto che Gesù, tutto sommato una persona innocua e amata, ma mi è sempre stata data la spiegazione che la folla fosse stata sobillata dalle autorità religiose ebraiche affinché togliessero di mezzo quel Giudeo che si proclamava Figlio di Dio.

Ora, Baharier sottolinea che Barabba, anzi Bar Abba in aramaico, significasse Figlio del Padre. Ecco quindi che in realtà il popolo avrebbe liberato proprio Gesù, chiamandolo Bar Abba. Perché è chiaro che il popolo - per quanto bue - come avrebbe potuto decidere di liberare un criminale sanguinario? Sarebbe come se gli Italiani, a un referendum, votassero per la liberazione di Totò Riina. Non ha senso.

Quindi il popolo ha chiesto la liberazione di Bar Abba che, inaspettatamente, si salva dalle grinfie dei Sacerdoti che lo avevamo consegnato ai Romani con in mente decisamente un altro finale! Tanto inaspettatamente si salva, che qualcuno inizia a dire che Gesù si è salvato dai Romani, si è salvato dai Sommi Sacedotir, si è salvato dalla tortura e dagli interrogatori. Insomma... è risorto!