domenica 2 agosto 2009

Recensione film: Twilight

Hai appena finito di guardare un film, questo film, Twilight (film, regista, romanzo), consapevole di aver gettato per un paio d'ore lo sguardo sul mondo dei (molto) giovani e ti ritiri con la sensazione di non essere più parte di quel mondo.

Alcune cose annotate:
  • La protagonista, Isabella Swan, detta Bella (che a Roma deve suonare meglio che in qualsiasi altra parte del mondo) agisce in maniera incomprensibile: non perché si innamora di un vampiro, ma perché lo fa al primo secondo in cui lo vede con un'intensità da film a luci rosse.
  • La sceneggiatura non è proprio il massimo della coerenza né Inserisci linkdel tratteggio psicologico, soprattutto dei compagni di scuola di Bella che vengono presentati come le tipiche macchiette da liceo californiano (peccato che qui siamo a Forks, un paesino da 3.200 abitanti sulle sponde dell'Oceano Pacifico vicino a Seattle con una scuola e un ballo di fine anno da istituto svizzero privato di classe).
  • L'inseguimento del segugio mi è piaciuto, sono stati 20 minuti di buona tensione; quasi quasi mi affezionavo alla protagonista. Finale dell'episodio surreale e fin troppo facile però.
  • La fotografia è buona: insomma, se il budget a disposizione era limitato, diciamo che l'elicottero se li è guadagnati tutti i suoi soldini.
  • Si tratta di un cliché ormai collaudato, ma la scelta di usare colori freddi per la pellicola ci sta tutta e ben si adatta all'ambiente, alla vicenda e ai personaggi.