Le tesi a sostegno del NO ai referendum hanno sempre un retrogusto amaro e patetico. E non mi riferisco a questa tornata referendaria in particolare.
Mi spiego. I referendum sono quesiti a largo consenso popolare, per istituire i quali serve la partecipazione di un numero non indifferente di promotori e firmatari.
È abbastanza logico quindi che la domanda risultante sia talmente condivisa da risultare ovvia: volete abrogare il finanziamento pubblico ai partiti? volete abrogare la non possibilità di divorzio? volete impedire la costruzione di centrali nucleari?
Il partito del NO è quindi solitamente guidato da interessi politici o economici, perché il buon senso comune, l'opinione pubblica che tanto spesso viene tirata in ballo, ha già espresso il proprio parere.