martedì 23 agosto 2011

Lo spazio di comfort di un pedone

Le zebre più famose del mondo
L'attraversamento della strada da parte del pedone è sempre una mezza avventura: indecisione da parte dell'automobilista, veicoli parcheggiati che ostruiscono la visuale, troppo buio, troppa luce, fretta, incuranza, ecc.

Quasi sempre l'attraversamento si decide "all'antica", come in un duello di un film western, con uno scambio di sguardi e di intese fra i due contendenti al passaggio: l'automobilista e il pedone.

Anche qualora l'automobilista sia deciso a lasciar legittimamente passare la persona appiedata, dovrebbe rendersi conto che lo spazio in cui il pedone si sente "al sicuro" rispetto a quei quintali di lamiera rombanti che lo minacciano è ben più ampio delle strisce pedonali disegnate sull'asfalto.

Pur con tutte le buoni intenzioni di questo mondo, fermarsi repentinamente davanti alle zebre non risolve l'instabilità psicologica del pedone. Fermiamoci anche un paio di metri prima.

lunedì 22 agosto 2011

Il touchscreen mi ha migliorato la vita

Uno dei rumori più fastidiosi che si possono udire in viaggio (treno, auto, nave o altro) è quello dei tastini di console e cellulari pigiati freneticamente durante una partita a un videogame qualsiasi dopo aver raggiunto un certo livello medio-alto.

Molti se ne accorgono solo al momento di cambiare il cellulare, quando i tasti sono ormai visibilmente consunti.

Con i device touchscreen invece il rumore molesto sembra andato definitivamente in pensione.

Rimane da inventare il modo con il quale eliminare le imprecazioni del giocatore che sbaglia una mossa. Idee?

venerdì 19 agosto 2011

I costi(pati) della politica

Di fronte a crisi finanziarie, economiche e industriali come quelle che stiamo vivendo ormai da 4 anni, diventa inutile "fare il blogger" con i soliti discorsi che attaccano tutto e tutti.

Ho però capito una cosa: la manovra che ci viene chiesta deve essere strutturale, deve portare in pareggio spese e PIL.

Preoccuparsi solo di fare cassa per qualche decina di miliardi "una tantum" è inutile, visto il nostro debito vicino ai 2.000 miliardi di euro. Si deve trovare il modo, a partire da oggi, di rendere sostenibile il bilancio dello Stato.

Quindi mi chiedo: perché proponete di vendere gli immobili statali? Può essere un incasso veloce, ma non è questo il problema.

Quindi mi chiedo: perché proponete di tassare i capitali scudati? Moralmente ineccepibile, ma anche qui non centriamo l'obiettivo.

Quindi mi chiedo: perché proponete la tassa di solidarietà per 3 anni ai contribuenti forti? Credo sia una mossa azzeccata, ma al solito il problema è un altro.

Possibile che non ci sia nessuno che proponga un paio di provvedimenti che vadano nella giusta direzione? Dobbiamo davvero mettere in primo piano Prodi (ancora in giro il professore?) che dice l'unica cosa sensata, cioè che per tentare il pareggio di bilancio dobbiamo stare attenti alla ricevuta fiscale?

Dai cervelloni stra-pagati, fate le cose semplici che vinciamo facile!

(e ci mancano pure gli eurobond che sono solo carta straccia creata per permetterci di accumulare altri debiti)

Vasco: da Cecco a Petrarca

Chi ha conosciuto Vasco negli ultimi 15 anni senza indagarne le radici, potrebbe essersi fatto un'idea sbagliata su di lui.

La forza dirompente del Vasco dei primi 10 anni di carriera va conosciuta: ironia pungente nei testi, arrangiamenti ingenui e coraggiosi insieme, noncuranza per la forza-canzone, temi insoliti affrontati al limite dell'assurdo.

La seconda parte della carriera è invece rientrata in binari più tradizionali, da pop-rock di maniera, pur conservando qualche spunto spiazzante e mantenendo intatto il suo carisma.

Quasi come se fosse passato dall'essere un novello Cecco Angiolieri, irriverente e coraggioso con le parole, a un più levigato Petrarca, che arrotonda gli spigoli fin quasi a perdere di vista il messaggio per concentrarsi su un perfetto prodotto finale cucinato al dente.

Vasco, torna a registrare i tuoi dischi in Italia, abbandona gli studios e i turnisti di altissimo livello che suonano ormai da troppi anni nelle tue canzoni. Entra in sala, fate un paio di prove e tenetene una, quella che vi piace di più.

Sarà migliore (cit.)

giovedì 18 agosto 2011

In spiaggia solo per abbronzarsi?

La mia carnagione piuttosto chiara mi impone di affrontare le giornate in spiaggia con adeguata protezione chimica composta di creme e unguenti.

E così l'avvicinamento alla desiderata superficie sabbiosa è costellato di piccoli e grandi preparativi, noiosi ma necessari.

Perché mi piace sdraiarmi per farmi cullare dai (malefici) raggi del sole, ci godo a sentire il calore che mi entra nelle ossa. Mi piace l'essere lì, al di là dello scarso risultato che potrò sfoggiare in città al mio rientro.

Ma è per tutti così? Chissà quanti, tra quelli che si affollano intorno a me, sono qui per godersi il viaggio (il sole) o solo per arrivare alla meta (l'abbronzatura)?

mercoledì 17 agosto 2011

Il ritorno dello slip

Io che non seguo molto l'evolversi delle tendenze modaiole - e lo dico senza ironia o disprezzo - mi ritrovo spesso dinanzi al fatto compiuto.

Quest'anno è tornato prepotentemente di moda il costume da bagno in versione slip. Non più boxer lunghi, corti o cortissimi, ma la temuta mutandina.

La spiaggia di Stintino di oggi ne pullulava letteralmente, soprattutto di colore bianco.

Facciamocene una ragione, perché chi come me quest'anno l'ha scampata per ignoranza, dovrà farci i conti nelle stagioni estive a seguire.

La prova costume si fa sempre più dura anche per noi maschietti (e non compensa il fatto che anche i costumi da donna siano sempre più minimali).

lunedì 15 agosto 2011

L'insana follia delle bancarelle estive

L'estate porta con sé un rituale che da almeno una decina d'anni non conosce crisi: le sagre paesane.

Bastano poche e impresentabili bancarelle per vedere sciamare in piazza da tutte le case giovani, anziani, coppie e famiglie.

Il motivo di tale successo è quasi inspiegabile, soprattutto perché se cercate di sentire i discorsi delle persone sono di generale insoddisfazione: non c'è niente di interessante, tutto qui?, non c'è parcheggio, ma hai visto i prezzi?, ecc.

Ieri sera, dopo lo spettacolo di fupchi d'artificio a Valledoria (SS), ho sentito un bambino dire alla sua mamma: "Un'ora qui ad aspettare per vedere queste schifezze?"

Beata innocenza o bocca della verità?

sabato 13 agosto 2011

Giochi da spiaggia (assassini)

Te ne stai lì, sdraiato e immobile come un rettile al sole, incurante di tutto e di tutti.

Mentre intorno a te si scatena l'inferno.

Nell'ordine: racchettoni con ritmico scambio di passaggi scoordinati, esperti di bocce improvvisati con una precisione nel tiro misurabile in metri, scalcinata partita di pallone senza porte e senza regole tutti contro tutti con calcio finale verso l'acqua e tutti di corsa a prenderla, maestri del frisbee con un quoziente di calcolo delle traiettorie e del vento prossime allo zero, jogger improvvisati che alzano nugoli di sabbia finissima trascinando i piedi accaldati e stanchi dopo cento metri di corsa.

Che bella estate, amore mio. (cit. Marco Carena)

giovedì 4 agosto 2011

Harry Potter: ne vale la pena?

La saga di Harry Potter, romanzesca e cinematografica, è uno dei fenomeni di maggior portata nel campo della cultura pop degli ultimi 20 anni, per dimensioni, popolarità, incassi e copie vendute
Ecco perché diventa complicato non saperne nulla (a meno di voler ostentare sicumera) e sia necessario documentarsi sulla vicenda.

La mia domanda è: vale la pena leggere le migliaia di pagine dei 7 romanzi oppure è sufficiente dedicare una 20ina di ore agli 8 film realizzati?

Sono abbastanza deciso a puntare alla seconda ipotesi, perché mi sento fuori tempo massimo per la lettura totalmente disimpegnata. Intendiamoci, da adolescente ho divorato migliaia di pagine di inutile fiction horror (S. King), fantasy (J.R.R. Tolkien) e fantascientifica (I. Asimov), ma ora non me la sento più di impegnare così tanto tempo a leggere "le storie".

mercoledì 3 agosto 2011

Preparativi per la partenza #2: il frigorifero

Dopo aver visto le conseguenze sull'abbigliamento causate dall'avvicinarsi della pausa lavorativa estiva, passiamo ora al comparto alimentare.

Una lunga assenza da casa comporta necessariamente l'eliminazione dei cibi freschi dal frigorifero per non rischiare, al rientro, di incontrare nuove forme di vita sviluppate dalla marcescenza dei prodotti. E fin qui siamo tutti d'accordo.

Il problema è che poi ci si fa prendere la mano, prendendo di petto la situazione e imponendosi di svuotare tutto il frigorifero, tutto il congelatore e - ma solo per i più determinati - anche la dispensa con i prodotti a lunga conservazione. Perché si vuole prendere l'occasione per pulire e scongelare il frigorifero!

Questo, come per il vestiario, ci obbliga a un'alimentazione decisamente sui generis negli ultimi giorni di lavoro: condimenti improvvisati per riso e pasta, fette di carne avvolte in uno strato di ghiaccio che le rende irriconoscibili, prodotti surgelati di ogni gusto acquistati per curiosità (e offerta!) nel corso dell'anno.

martedì 2 agosto 2011

Preparativi per la partenza #1: i vestiti

Per chi vive in città, a Milano in particolare, questa è per moltissimi l'ultima settimana di lavoro prima della partenza per il viaggio estivo. Le valigie iniziano ad essere messe in un angolo e riempite con cura e i vestiti preferiti preservati.

Si iniziano quindi a intravedere mise improvvisate, persone solitamente squisite nell'abbigliamento sfoggiare t-shirt dai colori slavati, manager e capi ufficio presentarsi con pantaloni recuperati dal pozzo di una giovinezza perduta.

È la settimana degli scarti d'armadio.