L'Osservatore Romano ha probabilmente la prima pagina disegnata meglio: molto bianco, una sola immagine per la notizia più significativa, pulizia e riconoscibilità del lancio degli articoli, molto bianco-spazioso-arieggiato.
Probabilmente questa pulizia nel design è dovuta al numero limitato di notizie da pubblicare (ma si può rinunciare all'ennesima notizia di gossip in basso a destra), all'assenza di pubblicità (però quella del Ministero che li finanzia dovrebbero metterla per onestà, mentre sul sito c'è), però è secondo me una buona lezione focus sulla notizia.
Ah, e si può scaricare gratuitamente la copia del giorno (qui quella del giorno di questo post).
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domenica 7 luglio 2013
domenica 29 gennaio 2012
Abbiamo bisogno di darci una speranza!
Ognuno di noi sceglie uno o più quotidiani da leggere/sfogliare e uno o più settimanali o periodici o mensili da leggere/sfogliare.
Acquistare un mazzo di fogli stampati è sempre stato un modo di classificare le persone, dargli un voto e una connotazione politica.
E così tento di sfogliare quanti più giornali mi capitano ogni giorno sotto tiro (perché lo ammetto, difficilmente vado in edicola ad acquistarli), inorridendo per titoli inammissibili, deprimendomi per l'ennesima inchiesta, andando avanti-veloce sulle pagine che cavalcano l'onda popolare.
C'è invece un magazine snobbato da molti, specialmente negli ambienti più tecnici e social, l'ormai non più giovane Wired, che pur in un tripudio di articoli inutili, riesce a trasmettere carica, energia, voglia di fare, voglia di guardare avanti. Ce n'è un gran bisogno.
Una rivista che apre le porte sul mondo intero, che non risuona solo di discorsi di palazzi del potere e di piazze invase da manifestanti urlanti, che riesce a scovare la piccola storia e la rubrica satirica in grado di divertire e accendere una piccola lampadina nel cervello.
Coscienza che molte cose nel mondo non funzionino l'abbiamo presa in molti, ok? Credo sia venuto il momento di proporre un'alternativa. Ce n'è un gran bisogno.
Acquistare un mazzo di fogli stampati è sempre stato un modo di classificare le persone, dargli un voto e una connotazione politica.
E così tento di sfogliare quanti più giornali mi capitano ogni giorno sotto tiro (perché lo ammetto, difficilmente vado in edicola ad acquistarli), inorridendo per titoli inammissibili, deprimendomi per l'ennesima inchiesta, andando avanti-veloce sulle pagine che cavalcano l'onda popolare.
C'è invece un magazine snobbato da molti, specialmente negli ambienti più tecnici e social, l'ormai non più giovane Wired, che pur in un tripudio di articoli inutili, riesce a trasmettere carica, energia, voglia di fare, voglia di guardare avanti. Ce n'è un gran bisogno.
Una rivista che apre le porte sul mondo intero, che non risuona solo di discorsi di palazzi del potere e di piazze invase da manifestanti urlanti, che riesce a scovare la piccola storia e la rubrica satirica in grado di divertire e accendere una piccola lampadina nel cervello.
Coscienza che molte cose nel mondo non funzionino l'abbiamo presa in molti, ok? Credo sia venuto il momento di proporre un'alternativa. Ce n'è un gran bisogno.
domenica 8 novembre 2009
de "La riforma sanitaria americana" (CNN come Studio Aperto)
Diciamocelo, abbiamo mille pregiuidizi riguardo alla stampa italiana: servile, schierata, leggera, poco informativa.
Stanotte, apprendo dall'account Twitter di Obama, si è svolta una votazione storica a proposito di uno dei proclami elettorali di Obama, quello sulla riforma sanitaria: vittoria per 220 a 215.
Vado quindi subito a cercare sui siti italiani (Corriere e Repubblica sono i miei riferimenti per le notizie di "quantità") e non trovo una riga in prima pagina. Armato di buona volontà vado quindi a cercare su un paio di siti di news americani: quella che vedete in alto è l'homepage di CNN.com.
Notate niente? Il titolo principale, cioè centrale, è "Too young for social-networking sites?", mentre di spalla sulla sinistra il risultato della votazione per la riforma sanitaria.
E così, mentre Obama esulta Health Care Reform Passes!!! 220 to 215, gli americani sono invitati a ragionare sui social network e sui pericoli dei più giovani che vi si affacciano. CNN come Studio Aperto...
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