In ogni discorso, tesi, supposizione, pensiero o articolo di giornale (dal Corriere della Sera al foglio di quartiere) la politica è sbeffeggiata e irrisa, considerata alla stregua di un virus o di un'infezione da tenere alla larga.
Chissà però perché, appena se ne presenta l'occasione, il politico ritorna al suo status di garante e gradito ospite di qualsiasi manifestazione.
Esempio. Ho appena ricevuto una newsletter dall'Associazione Culturale Multimediale "Indipendentemente" che tira le somme della giornata di premiazioni della XII^ edizione del Premio di Poesia "Dipende - Voci del Garda". Un estratto:
Oltre alle numerose e gradite partecipazioni politiche, le sale del Teatro Alberti di Desenzano del Garda lo scorso 29 novembre hanno accolto decine e decine di poeti, insieme ad un pubblico colto e interessato alle dinamiche culturali del Garda.
Quella posizione di rilievo, quegli aggettivi di maniera e "dovuti" mi riempiono di rabbiosa indifferenza.