martedì 29 dicembre 2009

Recensione: Nick Hornby - Come diventare buoni


Anche Nick Hornby cresce, e si affranca dal ruolo di ragazzo cresciuto che parla solo di musica e calcio: qui va in scena un dramma matrimoniale!
Ma non c'è da temere, perché se la vicenda può sembrare da sceneggiato televisivo (tradimenti e amanti, incomprensioni con le moglie e i figli, i vicini di casa simpatici o scontrosi, etc...), dietro la macchina da pres... ehm... da scrivere si cela il solito sarcastico, nervoso, caustico, sottile scrittore che tutti conosciamo.
Non mancherete di sentirvi parte della vicenda, prendendo a turno le parti del marito (David) e della moglie (Katie), seguendo la linea di sentimento tracciata proprio per questo motivo dallo scrittore.
Libro consigliato per una decina di ore piacevoli in compagnia degli stilemi di un vecchio amico inglese. Un unico punto debole: nel mio cuore il tema "new age" ha nella letteratura italiana (di consumo) moderna un paragone irraggiungibile (probabilmente solo per affetto e non per valore letterario), Uto di Andrea De Carlo.