Stiamo andando alla deriva in un mare tempestoso, navigando tra contenuti di scarso valore pubblicati con scarsa fatica.
Il discorso si fa interessante per la prossima - successiva e vicina nel tempo - fase di editoria elettronica (ancora una volta, a basso costo e a basso interesse), come leggo sul blog di Sandrone Dazieri: io credo che tutto questo feticismo per la carta dei libri andrà scomparendo, così come è scomparso (puff!) l'amore per la fisicità della musica registrata.
E sarà molto bello così: la musica è ormai diventata bella in sé e non per lo splendido packaging del suo vinile; piace all'ascolto, non allo sguardo. Spero che la strada venga ripercorsa dai libri, che non saranno più belli perché hanno un'edizione di lusso, ma perché lasceranno nella mente e nel cuore emozioni e nozioni.