Sono sempre stato dell'idea che un'opera d'arte debba essere spiegata affinchè il destinatario del messaggio possa comprenderlo. Quando però questo succede è immediato il senso di "perdita di fascinazione"dell'opera stessa.
Nella nuovissima e ben attrezzata gallery del Nuovo Niguarda, ospedale di Milano, c'è una serie di teche con opere di scultura moderna di vari autori, tutte a tema con l'ambiente che le ospita.
All'interno della teca è presente un cartiglio che spiega in 10 righe il significato del manufatto.
E quindi ci si ritrova lì imbambolati cercando di capire com'è possibile associare quelle parole a quella forma, perdendo il gusto dell'osservazione pura e disinteressata dell'oggetto esposto.
È una dicotomia difficile da risolvere: osservazione o comprensione? Entrambe direi, ma in tempi diversi: prima l'estasi e poi la ragione.