Premesse: uso la prima persona plurale non a caso.
Milano. Metropolitana. Salgo quasi al capolinea, quindi riesco a vincere al Superenalotto (cioè trovo posto per sedermi). Accanto a me il ragazzone tatuato con maglietta senza maniche e occhiali a goccia. Dall'altro lato la signora finta-bionda 40enne tirata a lucido per il pomeriggio di sole da spendere nello shopping.
3... 2... 1... mi annoio ed estraggo il mio iPod touch per guardare il consueto episodio di telefilm (questo al momento).
La finta-bionda estrae quindi il suo iPhone e inizia a giocare con un'applicazione che simula l'accensione dell'accendino sfiorando lo schermo. Una, due, cinque, dieci volte senza stancarsi mai. Dopo l'accendino passa a una torcia.
Il tatuato quindi, per non essere da meno, sfodera il suo smartphone (Nokia, per par condicio) e (giuro!) si mette a sfogliare le foto di un gatto (carino, spero fosse suo) e poi a guardare a tutto volume il video della sua tartaruga che mangia dei fili d'erba.
Il quadro prevedeva quindi noi 3 pirla davanti a schermini da 3 pollici e mezzo a perdere tempo. Altro sintomo della decadenza della civiltà Occidentale. Come dice un mio caro amico: fanno bene a bombardarci.