Alla fine il Governo ce l'ha fatta: era difficile, se non impossibile, risolvere il problema senza creare malumori. Ma era anche difficile, se non impossibile, lasciar fuori gara il vincitore certo della corsa elettorale in Lombardia.
Nessuna soluzione poteva essere quella giusta, e certamente queste norme interpretative fatte su misura per i casi Lombardia e Lazio (nessuno si permetterà di dire, spero, che un Consiglio dei Ministri svolto alle 22 con l'emissione di un decreto d'urgenza retroattivo sia stato fatto con altra motivazione) non rasserenano il clima.
Però in fondo è giusto così, perché non era pensabile non permettere a milioni di persone di barrare la casella con il nome prescelto. A molti dispiacerà accettare queste manovre "autoritarie", anche all'interno dello stesso PDL, ma non c'era altra scelta.
Mi rimane solo una domanda: se il problema di presentazione delle liste fosse stato a carico di chi oggi è all'opposizione, come si sarebbe risolto il problema? Una risposta credo di averla...