Hai appena finito di guardare un film, questo film, Twilight (film, regista, romanzo), consapevole di aver gettato per un paio d'ore lo sguardo sul mondo dei (molto) giovani e ti ritiri con la sensazione di non essere più parte di quel mondo.
Alcune cose annotate:
Alcune cose annotate:
- La protagonista, Isabella Swan, detta Bella (che a Roma deve suonare meglio che in qualsiasi altra parte del mondo) agisce in maniera incomprensibile: non perché si innamora di un vampiro, ma perché lo fa al primo secondo in cui lo vede con un'intensità da film a luci rosse.
- La sceneggiatura non è proprio il massimo della coerenza né del tratteggio psicologico, soprattutto dei compagni di scuola di Bella che vengono presentati come le tipiche macchiette da liceo californiano (peccato che qui siamo a Forks, un paesino da 3.200 abitanti sulle sponde dell'Oceano Pacifico vicino a Seattle con una scuola e un ballo di fine anno da istituto svizzero privato di classe).
- L'inseguimento del segugio mi è piaciuto, sono stati 20 minuti di buona tensione; quasi quasi mi affezionavo alla protagonista. Finale dell'episodio surreale e fin troppo facile però.
- La fotografia è buona: insomma, se il budget a disposizione era limitato, diciamo che l'elicottero se li è guadagnati tutti i suoi soldini.
- Si tratta di un cliché ormai collaudato, ma la scelta di usare colori freddi per la pellicola ci sta tutta e ben si adatta all'ambiente, alla vicenda e ai personaggi.