- Viene confermata la linea destrorsa sul fronte del tema dell'immigrazione clandestina
- Emerge in tutta chiarezza la volontà dei leader del movimento di tenere al guinzaglio i "portavoce" che siedono in Parlamento e al Senato
Ci sono voluti 19 anni perché alcuni membri del Pdl/ForzaItalia trovassero il coraggio di opporsi a un insensato delirio di onnipotenza del loro leader; ai portavoce del M5S sono invece bastati pochi mesi per capire che, alle volte, è corretto scuotere il proprio gruppo superando una posizione dannosa tenuta dal proprio capo.
Perché è successo questo?
Perché gli eletti del M5S sono stati scelti da gruppi di persone, anche poche, pochissime, quello che si è riusciti a fare pur in maniera rozza e primordiale , ma almeno in maniera trasparente e democratica. Tutto il contrario di un partito guidato da un unico capitano che plasma una squadra per i propri scopi, come nel caso del partito di Arcore.
E questo modo di eleggere i rappresentanti porta alla scelta di persone mediamente più in gamba e con maggior senso di responsabilità, magari più ingenue, inesperte e meno pronte a rispondere alle domande dei giornalisti, ma con la testa sulle spalle. Tutto il contrario del carosello di amici-avvocati, amici-industriali, amici-indagati, amiche-compiacenti che abbiamo visto schierato nelle istituzioni finora.
Per ora, secondo me, allargare la partecipazione ha funzionato.